venerdì 31 dicembre 2021

L'anno nuovo

 



L'anno nuovo

Forse è laggiù, avvolto nella nebbia
Avanza lentamente barcollando
come farebbe un bimbo sulla sabbia
Lo chiamo, insisto, già lo sto pregando
di riempirci le tasche di fortuna,
di portarci salute e leggerezza...
Lui mi sorride ed indica la luna
Nel suo sguardo c'è tanta tenerezza :
- Io son piccino e sono nato appena,
so dire solo due parole in croce
Fammi indossare l'abito di scena
poi alle tue illusioni darò voce -
( Sara Ferraglia)

sabato 25 dicembre 2021

Ad occhi chiusi

 

Ad occhi chiusi

Per voi che vi specchiate occhi negli occhi
si accende oggi il mio cuore di speranza.
Se il mondo fosse tutto dei bambini,
come la neve quando scende a fiocchi
saremmo trascinati in una danza
che abbraccerebbe i grandi ed i piccini.
Se tutti ci sapessimo guardare
anche con gli occhi chiusi
impareremmo un po' di più a sognare
per quando siamo tristi e un po' delusi.


Sara Ferraglia



venerdì 24 dicembre 2021

Natale sul confine

 


Natale sul confine

Ti prego madre, ferma le tue doglie
Trattieni in corpo ancora il tuo dolore
Siamo al confine, solo poche ore
Saremo oltre quel muro che ci toglie
ogni diritto e che il mio nome nega
Ti prego madre, tieni in gola il grido
Siamo noi due, solo a te mi affido,
per quel cordone caldo che ci lega
Ci cercano nel bosco con i cani
Squadre di umani in disumana caccia
che sul tuo corpo hanno lasciato traccia
Ti prego madre, reggi con le mani
il ventre e anche me fino al confine
La luce verde che nel buio appare
ci dà speranza ancora di arrivare
dove sarà un inizio, non la fine
E tu mi parlerai nel nuovo viaggio
del nome che mi hai dato questa notte,
di quando abbiam percorso mille rotte
Io ti ringrazierò del tuo coraggio


Sara Ferraglia


lunedì 13 dicembre 2021

Donna Lucia

 


Donna Lucia.

Donna altera Lucia
col suo naso aquilino
Desiderio di un figlio
soffocato via via
dal volere divino,
da celeste consiglio
Lei vendeva tabacchi
e quaderni e pennini
incutendo timore
anche solo con gli occhi
specialmente ai bambini
dietro al grande bancone
E Lucia, donna altera,
nel suo magico giorno
si faceva più bella,
sorrideva sincera
e ai bambini lì attorno
dava una caramella
Son ricordi un po' fiacchi
Vita nel paesello
Oggi penso a Lucia
che vendeva tabacchi
lassù, a Pastorello


( Sara Ferraglia)



sabato 4 dicembre 2021

Gira la giostra

 

Gira la giostra

Gira la giostra dell'umanità
C'è chi si diverte e chi piangerà
C'è il bimbo che batte felice le mani
C'è quello che forse non vedrà il domani
Gira la giostra dell'umanità
C'è chi è ben coperto e chi gelerà
Sale in carrozza una principessina
Nel bosco dorme un'altra bambina
Gira la giostra dell'umanità
Ma nulla è perduto se oggi siam qua.

Sara Ferraglia

sabato 20 novembre 2021

Donne in nero


 

Donne in nero

S' accendono sopra le nostre teste
le luminarie ad annunciar le feste
Qui, sotto il cielo grigio ed opprimente
di questa nostra Europa d"occidente
si fa così, si anticipa di un mese
Dirige il Capitale
l'orchestra delle spese
Intanto ad est, sul confine orientale,
brillano lumicini al limitare
della grande foresta.
Laggiù nessuna festa.
Si muore invece per disumana assenza
Fra noi e loro c'è qualche differenza?


( Sara Ferraglia)

La vecchia Remington

 



La vecchia Remington

Chissà se troveresti le parole
per raccontare oggi il nuovo orrore
Sei vecchia di cent'anni e sui tuoi tasti
chissà quanti ricordi son rimasti
Vorrei pensare a lettere d'amore
ma vedo dita scrivere tremando
liste di nomi con le date accanto,
di luoghi rasi al suolo da una guerra
mai più finita qui, su questa terra
Non sei più tu a dar testimonianza
ora che tutto scorre via veloce
Non sei più tu a tramandare voce
o regalare inchiostro di speranza
Chissà se troveresti le parole
per raccontare oggi il nuovo orrore
Hai l'anima di ferro, resistente
Dammi una mano tu, sono impotente


( Sara Ferraglia)


Macchina per scrivere, forse del 1920, presso ANPI Parma .


domenica 14 novembre 2021

Cresima di Claudia


 

Dissero i grandi a me bambina 
diventerai di Cristo "soldatina" 
Ora non so cos'hanno detto a te
Non so per te la Cresima cos'è
Però mi piace immaginare
che il termine soldato
non si debba più usare
Che oggi tu diventi testimone
di quello che per me sei già 
Cresima o Confermazione 
di Sapienza, Intelletto e Pietà

martedì 2 novembre 2021

 

Diana, sette anni.

Il tempo che impiega un dentino
a disegnare una finestrella
sul tuo musetto birichino. 
Il tempo di lasciare la matita
per  la biro che si cancella 
e non contare più con le dita. 
Il tempo d'indossare la divisa
di pallavolo della Montebello 
e palleggiare poi così decisa
come se avessi fatto sempre quello. 
Il tempo della tua risposta 
davanti a una "pericolosa" giostra 
nel momento in cui dici sicura
"Voglio vincere la mia paura". 
Il tempo dai sei anni ai sette, 
di una spanna più corte le braghette
del pigiamino dello scorso inverno.
Il tempo del nostro amore *eterno. 
 (Sara Ferraglia)

*eterno=che dura per sempre. 



giovedì 28 ottobre 2021

Tardo autunno

 



Tardo autunno.

Capisco ora, a quasi settant'anni,

cos'era il mio vagar per boschi

a quindici anni, sola

con l'inverno alle porte.

Non andavo in estate o in primavera,

era già allora il tardo autunno

quello che più mi assomigliava.

Sento ancora l'odor delle foglie

calpestate da neri stivali antipioggia, di gomma, perfetti

per entrare nell'acqua sorgiva.

Quel silenzio che il cuore ovattava...

di natura che tutto rallenta,

vita che lentamente scolora

mano a mano che il sole tramonta.

Dolce, lenta stagione che ancora

di ricordi è affabulatrice

e rafforza profonda radice

con gli aromi dell'ammostatura.


Sara Ferraglia



sabato 25 settembre 2021

Una vita spezzata

 

Una vita spezzata

Stamattina ho distrutto in un istante
con un colpo di spugna involontario
il lavoro paziente di una notte
Solitaria, tenace e insistente
una femmina di ragno ballerino
dalle zampe sottili
come fili d'acciaio
aveva ricamato lentamente
con opera d'ingegno sopraffino
la sua tela fra il muro e l'acquaio
Ora è lì fra macerie argentate
con ancora il terrore negli occhi
Tutte uguali le vite spezzate
Sara Ferraglia



sabato 4 settembre 2021

Interrogatorio

 


Interrogatorio.

Sì maresciallo, ho sfondato la porta.
No, non è vero, non ho mano esperta.
Non ho rubato, non ho fatto danni,
(ho solo steso e asciugato i miei panni)
Sì, lo so bene. Non è casa mia.
(quella è un ricordo, è ormai fantasia)
Pioveva forte, la notte era scura.
Nella campagna una casa sicura...
Mi è apparsa vecchia, deserta e sola.
Come una nenia che ti consola
piangeva pioggia dalla grondaia.
Sì maresciallo, ho percorso l'aia
fino all'abbraccio con le sue mura.
La legge dice che è pena sicura,
che è violazione di proprietà.
Lei, maresciallo, che ha la mia età,
ha mai provato in un giorno soltanto
a perdere tutto, tranne il suo pianto?
Non sto chiedendo la sua compassione
ma di cercare dentro quel nome
che sta scrivendo sulla tastiera
l'uomo che sono. È la mia preghiera.


Sara Ferraglia


martedì 24 agosto 2021

Vola stellina mia

 


Vola Stellina mia

Vola stellina mia,
fino a toccare il cielo...
Sotto ai tuoi piedi il tempo
di giochi e fantasia,
d'una infanzia felice.
Sopra il tuo capo gli anni
ancora indefiniti
di quel breve passaggio
verso l'adolescenza.
Così ti sembra strano
sentirti troppo grande
per salir sulla giostra,
desiderare ancora
di prendere il codino
come fa la piccina
che la sua gioia mostra.
Vola bambina mia,
afferra più che puoi
frammenti di poesia,
conserva nel tuo cuore
la voglia di sognare
e di guardare in alto
cercando cose belle
e, con un solo salto,
cattura le tue stelle.


Sara Ferraglia



sabato 21 agosto 2021

Donna in nero

 


Donna in nero

Quando mi sento inutile
invisibile a un mondo sbagliato
come un sasso gettato nel lago
penso alle onde concentriche
che il sasso ha generato
di misure diverse
di sostanza identiche.
Prima un'onda piccina
quella più vicina
e via via movimento allargato
si allontana e si fonde
con le acque del lago.
Oggi qui nella piazza
Donna in nero divento.
Come piccola onda mi espando.
Sara Ferraglia


venerdì 13 agosto 2021

A Gino Strada

È morto Gino Strada.


Certe notizie spengono
anche il fulgore del cielo d'agosto.
Come un campo di girasoli
dal sole bruciati
in attesa di essere falciati,
come i giochi dei bambini
ammonticchiati
in un angolo polveroso
nel giardino dell'asilo chiuso,
come i balconi abbandonati
in casa di un anziano
quando nessuna mano
cura più piante e gerani.
Così.
Triste è il mio sguardo ora,
più vuota questa terra
piena di disperata umanità
in fuga dalla guerra, ancora.
Resta di te immensa eredità.


Sara Ferraglia

giovedì 8 luglio 2021

Politica

Politica.

Certa gente è indifferente
Certa gente ne ha paura
Solo a leggerla ne teme improvvisa cecità,
che la lingua caschi a terra
anche al solo pronunciarla
O che il mondo poi si estingua
'Roba che per me non fa'
E stizzita toglie mani
dalla pagina o dal foglio
se dal titolo intuisce
che politica sarà.
Già terribile in parola,
figuriamoci in azione
Ed allora omette il like,
con la massima attenzione
la cancella anche dai post
Non sia mai che se mi schiero
rivelando il mio pensiero
qualche danno ne verrà,
perderò qualche favore
Molto meglio rimanere
in un torbido grigiore
Certa gente non lo sa
che politica è la vita,
guarda il mondo e già la fa.

Sara Ferraglia


 

lunedì 28 giugno 2021

La vena artistica

 La vena artistica.

Cedono le pareti delle vene
al caparbio avanzare dell'età.
Compaiono grafìe di ragnatele
a disegnare il tempo che verrà.
Non è Rosso Tiziano
ma Porpora di Tiro
il cuore che è comparso sulla gamba
come a prendermi in giro,
come se mi dicesse
"ama questa stagione stramba
che questo corpo tuo dipingerà".
Cedono le pareti
di vene e capillari.
Angiologia e statistica
con studi secolari
ed analisi esperta
d'annunciare son lieti
che è nata in me una certa
consolatoria vena artistica.

Sara Ferraglia

giovedì 24 giugno 2021

Parma


 Parma

Parma che mi respinge e mi seduce,
un'ouverture di passi sui suoi ponti.
Di notte, sotto, requiem silenziosi...
A nord e a sud hai ali di cemento,
al centro un cuore antico come il mondo,
resuscitato dopo un intervento.
Parma d'Oltretorrente identitario,
di piazze colorate e mercatini.
L'altra che cambia facce con le mode,
di strette vie che segnano confini
fra aperitivi in piedi e lunghe code
all'ufficio stranieri dal mattino.
Contraddizioni di città moderna
che fissa il suo ombelico provinciale.
Io son piovuta in te dalla collina, da un piccolo paese spopolato.
Per questo, forse, che la tua vetrina
di vecchi e nuovi allori infiocchettata,
invece di abbagliarmi mi disturba
per questo, forse, mai ti ho dedicato
versi d'amore incondizionato.

Sara Ferraglia

lunedì 21 giugno 2021

Memoria


 Memoria

Dove sono finiti i nomi?
Galleggiano nella mente
come pesciolini rossi
Scendono sul fondale
Poi salgono in superficie
Riaffiorano lentamente
Riappare qualche volto
Ti rammenti un sorriso
E sembri più felice
se al nome abbini un viso
Dove è andato il ricordo?
Sfilacciato, intrecciato
come maglie da due soldi
sui banchi del mercato
Si fa il passo insicuro,
raggiungi la poltrona
e conti con le dita,
Un, due, tre, quattro...
Ma quanti sono i figli?
E chi è venuto prima?
Chi si affacciò alla vita
in primavera e chi in estate?
Si siedono nipoti sui ginocchi
Rivedi te bambino,
divento io tua madre
( forse le rassomiglio?)
che chiama i tuoi fratelli,
le grida e le risate
Mistero divino la memoria
che rimescola i giorni,
che riscrive la storia
accendendo una lacrima agli occhi


Sara Ferraglia

Tino

 


Tino


 Lei si chiamava Tino
tranquilla e silenziosa,
di movenza graziosa
dolce come un bambino.
Come una monetina
nel più buio cantuccio
lei stava nell'astuccio
di mia figlia bambina.
Ventiquattr'anni insieme.
Nella vasca piscina
usciva testolina
dal guscio per la fame.
Non servono parole,
non eclatanti gesta
di lei per sempre resta
un ricordo d'amore.


  Sara Ferraglia


venerdì 11 giugno 2021

Parma - Piazzale Salvo D'Acquisto



C'è il mondo in questa piazza
di bimbi e di palloni
e poi tanti piccioni
che tubano davanti a Padre Pio. 
C'è il vecchio con la cuffia 
in lana blu infeltrita
maglione dolcevita ed un bastone 
su cui poggiar conserte
le braccia affaticate.
E accanto alla statua del santo 
la piccola donna devota
che annaffia con mani abituate 
i fiori ai piedi del frate. 
La bionda straniera che parla
con voce che possa arrivare
ai confini del mondo 
e i merli sugli ippocastani 
le fanno colonna sonora
e lei alza il timbro
e al cielo le mani. 
Ognuno ha il suo sogno,
ognuno un pensiero diverso.
È un'oasi questo piazzale, 
che incanta i tuoi passi, 
ti prende e t'invita a sostare. 

Sara Ferraglia

martedì 8 giugno 2021

La scelta.


 La scelta.


Raccolta chissà dove,
nel parco dietro casa?
Sulla mia spalla aspetta
d'essere liberata.
Piccola, non matura
d'un pallido arancione.
La trasporto con cura
sul verde del fogliame.
Le chiedo di restare
che qui il verde non manca,
che qui avrà l'occasione
di saziare la fame.
Poi le scatto una foto
e lei sembra accettare
la prigione dorata.
Alzo gli occhi un momento...
e la vedo volare
oltre il muro, nel vento.


Sara Ferraglia

lunedì 7 giugno 2021

Stanca

 


Stanca.


Confesso che son stanca,
persino del pensiero
necessario o impegnato
Leggerezza mi manca,
stesa a croce su un prato
Stanca, però di testa
chè di braccia... non faccio
Se avessi confessato
a mia nonna in segreto
l'anomala stanchezza,
lei che mieteva grano
sotto il sole di giugno,
col falcetto nel pugno
e all'alba nella stalla
per un secchio di latte
si struggeva la mano,
coi suoi occhietti chiari
mi avrebbe ricordato
che è la schiena piegata
che fa male davvero,
aggiungendo magari
che il pensiero occupato
dal lavoro di braccia
cambia il cuore e la faccia



Sara Ferraglia
La fotografia è di Morandi Giuseppe fotografo a Piadena.


mercoledì 2 giugno 2021

Nostra signora La Costituzione

 


Nostra signora La Costituzione.

Giovane non son più
ma il sangue che mi scorre nelle vene
è caldo, rosso e puro
come di neonato,
come di chi ha lottato
sui monti e nelle valli
guardando già al futuro,
come se già mi avesse fra le mani.
Giovane non son più
ma lotto con la forza di un gigante
se una parte di me vien calpestata,
se ai miei figli è impedito
di chiedere giustizia e libertà.
E allora grido forte
e allora alzo la voce:
sia viva la memoria,
io son la vostra storia.
Lottate all'occasione,
sì, fatelo in mio nome.
Sara Ferraglia