venerdì 20 settembre 2024

Cassandra muta

 


Cassandra muta

- Se ancora fosse il tempo degli dei
chiederei ad Apollo la clemenza.
Perdonami il rifiuto, gli direi
e strappami dagli occhi la veggenza. -
Passa Cassandra muta nelle piazze,
più forte è il suono dell'indifferenza
e le vacanze e il rombo dei motori,
l'aperitivo come d'ordinanza,
gli sguardi corti, che non vanno fuori
dagli orli dei vestiti e della strada.
Eppure sapevamo che anche il sole
ad est ormai non sorge più, è fisso,
brilla di luce fredda e innaturale.
Siam tutti a cento passi dal l'abisso.

Sara Ferraglia

Inedita

mercoledì 4 settembre 2024

Via dalla pazza folla

 

Via dalla pazza folla

Stanotte ti ho sognato.
Passavi in mezzo a mille e più persone,
con la camicia a quadrettini blu,
col tuo sorriso ironico e scherzoso.
Tornavi dalla festa del paese
ed io ti chiesi - C'era tanta gente? -
Due passi avanti, aria indifferente
- Sempre anche troppa - e mi lasciavi là,
smarrita nel frastuono e nei saluti.
È questa, padre, la tua eredità,
volare in alto come in una bolla
che, trasparente, si allontana e va,
via dalla pazza folla.
Sara Ferraglia

Inedita

sabato 31 agosto 2024

Dopo la pausa estiva


Dopo la pausa estiva

Ritrovarsi dopo la pausa estiva.
Quante parole giuste sulle labbra,
dipinte in grande sopra gli striscioni,
quante ne abbiamo urlate nelle piazze
e in fila nelle manifestazioni!
Come fossero scritte sulla sabbia
le ha cancellare l'odio con i droni.
E ci guardiamo in faccia, un po' smarrite
nel ritrovarci per provare ancora
a dire a tutti che non è finita,
che cesserà l'inferno in terra ed ora
star dalla parte giusta della storia
sarà la torcia, il nostro orientamento
e quando se ne perderà memoria,
per distrazione o per comodità,
guardandoci negli occhi o nello specchio,
saremo in pace per l'umanità
che avrà riempito il nostro cuore vecchio.


Sara Ferraglia


con Donne In Nero Parma
#diariopoeticodonneinneroparma



lunedì 29 luglio 2024

Notte d'estate


 Notte d'estate

La calura d'estate, i vetri aperti,
mi sussurra la notte i suoi segreti.
Sono le tre, riposano gli asfalti
come il sangue nei corpi inanimati.
Un'auto fugge, suona una sirena
come in un film d'azione americano,
scenografia di Hopper, luna piena
e l'immaginazione va lontano.
Ancora il sonno tarda ad arrivare.
Sui tetti appare l'oro dell'aurora,
un merlo o un tordo iniziano a zirlare.
Nettezza urbana sulla strada e allora
scrivo due versi prima che il rumore
svegli i miei sensi e m'assopisca il cuore.

Sara Ferraglia
Inedita


giovedì 25 luglio 2024

A poco a poco

 

A poco a poco

A poco a poco, con calma e lentezza,
svuotó tutti i cassetti e poi gli armadi.
Nel farlo ricordava la bellezza
della sua gioventù, dei tempi andati.
Le scarpe le donó a quella donna
che medicava i piedi dei migranti
e gli abiti più belli ai senzatetto
sempre più numerosi sotto i ponti.
Coi vestiti più vecchi poi cucì
pupazzi e copertine per bambini
e li portó all'Emporio Solidale
per addolcire i pacchi di Natale.
Oro e gioielli non ne aveva più,
regalati nel tempo ai familiari.
Conservó un braccialettino in quarzo blu,
di cui non ricordava provenienza.
Solo quello indossó sul corpo vecchio,
perché color del cielo nella notte.
Si pettinó e sorrise nello specchio,
lisció i capelli bianchi come il latte.
E nella notte blu e senza luna
se ne andò via, leggera come piuma.


Sara Ferraglia

Foto da "Riflessioni", lavoro fotografico di Tom Hussey.
Inedita


venerdì 19 luglio 2024

Due mari


 

Due mari

Felice il bimbo che ha finito il muro
del castello di sabbia sulla spiaggia.
Grida di contentezza ed è sicuro
che domani quel gioco rifarà.
Lontano, un altro mare ed altre vite,
muri abbattuti e fragili speranze
e gli occhi dei bambini che, smarriti,
chiedono se un domani ci sarà.
Il ciclo della storia si ripete.
Il gioco dei potenti lo conduce.
Decidono se un bimbo può giocare
o se una bomba lo distruggerà.


Sara Ferraglia


con Donne In Nero Parma

lunedì 1 luglio 2024

Alla poesia

 

Bambina davanti al mare argentato -Joaquin Sorolla

Alla poesia
Forse in un altro tempo
in un'altra stagione
forse tu eri vento,
io ero l'aquilone.
E forse in altri mari
e su più antiche rotte
tu eri il maestrale
ed io ero scirocco.
E mi arriva il tuo canto
come fossi sirena
specialmente la notte,
quando c'è luna piena.
Tutto questo è mistero
che non voglio si sveli,
credo ancora alle fiabe,
l'incoscienza del sogno
che distoglie dal vero.
Sara Ferraglia