lunedì 1 luglio 2024

Alla poesia

 

Bambina davanti al mare argentato -Joaquin Sorolla

Alla poesia
Forse in un altro tempo
in un'altra stagione
forse tu eri vento,
io ero l'aquilone.
E forse in altri mari
e su più antiche rotte
tu eri il maestrale
ed io ero scirocco.
E mi arriva il tuo canto
come fossi sirena
specialmente la notte,
quando c'è luna piena.
Tutto questo è mistero
che non voglio si sveli,
credo ancora alle fiabe,
l'incoscienza del sogno
che distoglie dal vero.
Sara Ferraglia


lunedì 24 giugno 2024

Dopo l'esame di terza media




 A Claudia, dopo l'esame di terza media

Fissato in questo scatto il tuo sorriso
spero che ti accompagni nel futuro,
ora che lasci alle tue spalle il muro
che ti ha protetta in tutti questi anni.
Ti ho vista piccolina sui gradini
della scuola d'infanzia del paese,
poi col grembiule delle elementari
e sempre sulle labbra quel sorriso,
che apre le porte ai sogni e ai desideri.
Chiedo per te, e spero che si avveri,
che possa sempre illuminarti il viso. 

Sara Ferraglia



sabato 22 giugno 2024

Spazi di periferia

 


Spazi di periferia
Evade qualche volta la poesia
dai salotti borghesi e intellettuali.
Si perde in spazi di periferia,
fra gallerie e negozi tutti uguali.
Volano i versi fino al piano alto,
un volto alla finestra ad ascoltare
quell'armonia che sale dall'asfalto
e un'altra vita adesso fa sognare.
Passa un'anziana con la spesa al braccio,
afferra un sogno e se lo mette in tasca,
ne prende uno l'uomo con lo straccio,
pulisce il vetro e sogna che ora nasca
al posto del parcheggio una foresta.
Sogni leggeri, sogni evanescenti,
pulviscolo di versi sulla testa,
lucciole fra i capelli dei presenti.
Sara Ferraglia



sabato 8 giugno 2024

Occhi composti



 Occhi composti

Vorrei gli occhi composti della mosca,
non perdermi nemmeno un fotogramma
di questa vita che mi gira attorno,
quando è commedia ma più spesso dramma.
Non perdermi il dolore né la gioia,
partenze poi seguite dal ritorno,
scovare negli anfratti più nascosti
un briciolo d'umano da salvare.
Occhi composti per guardare indietro
mentre cammino verso il mio futuro,
assicurarmi che non perda il passo
chi piano arranca e chi trova un muro.
Occhi composti per guardare ai lati
quando, convinta d'esser io al centro,
considero quei margini sbagliati.
Occhi composti per guardarmi dentro.
Sara Ferraglia
Inedita

venerdì 7 giugno 2024

La fiducia



 La fiducia

Una merla geniale ha fatto il nido
sopra il portone dell'autorimessa
Il merlo maschio le ha detto - mi fido-
strappandole col becco la promessa
che al primo avvicinarsi di un umano
la cova avrebbe smesso ad ogni costo,
dato che il luogo è piuttosto strano
e anomala la scelta di quel posto.
Non fugge mai quando apro il mio portone,
sollevo l'anta e -sai che tenerezza-
sporge il suo becco con circospezione
poi cova le sue uova, con dolcezza.
Non so se sia l'istinto solamente
o se è un mistero immenso la fiducia.
Lei ha capito immediatamente
ciò che fra umani troppo spesso indugia.
Sara Ferraglia

sabato 1 giugno 2024

Lorenza d'oltremare



 Lorenza d'oltremare.

Aprimmo le finestre
da troppi anni chiuse,
la casa abbandonata.
Il sole accecò i ragni,
frecce di luce calda
e un po' sfacciata.
Una falena morta,
secca sul pavimento,
chissà com'era entrata.
La cimice indecisa
se uscire o rimanere
ancora sul soffitto.
Ogni anta, ogni cassetto
strabordava nemoria,
ci parlava la casa,
raccontava dei passi,
delle voci in estate.
Tutto ancora nell'aria,
dalle muffe sui muri
di pareti scrostate
respirava la casa.
E svuotammo gli armadi,
nei sacchi abiti pieni
di schiene e gambe ancora.
Poi quelli piccolini,
tenuti per ricordo
coi giochi dei bambini.
La madia conservava
olio, zucchero e sale,
ed ancora le impronte
delle dita un po' unte.
All'improvviso ho pianto
ritrovando sul fondo
di un cassetto tarlato
due libri stropicciati.
-Lorenza d'oltremare-
storia degli anni venti,
sconosciuto editore
e quegli eventi
su pagine sciupate,
romanzo scritto in rosa.
Giovane innamorata
che soltanto sognava
marito, figli, casa
e andare sposa
e il suo futuro sottolineava.
Sara Ferraglia
Inedita

domenica 5 maggio 2024

La vicina

 



La vicina

La Gina siede ora nel giardino
La osservo dal balcone al primo piano
Quanti anni ha? Le trema un po' la mano
Di lei so poco, è la mia vicina
ma la sua vita ho solo immaginato
Vent'anni fa la udivo trafelata
con i nipoti, tutta la giornata
in calde estati urlare a perdifiato
Col tempo poi ha preso il sopravvento
solo il silenzio nel suo spazio verde
Lo cura il figlio, mentre lei si perde,
sguardo nel vuoto ad ascoltare il vento
Forse le parla, lei risponde - Addio -
La Gina ha un nome corto, come il mio
Sara Ferraglia
Inedita