lunedì 12 settembre 2022

Diradano le tue telefonate

 


Diradano le tue telefonate


Mi manca il non sentire - Come è andata?
E dove son le bimbe e come stanno ? -
Diradano le tue telefonate
e la tua voce è sempre più in affanno
E allora quante cose non ti dico
per risparmiarti ansie e dispiaceri
ed il ricordo si fa quasi antico
di quando mi leggevi anche i pensieri
"Perché - mi hai detto oggi - tutto prende
questo tramonto in coppia e il mio orizzonte
si è stretto fino ai letto del torrente
che giace a pochi passi dalla casa,
asciutto come il vuoto che m'ha invasa"
Deserto d'acqua in questa calda estate,
deserto di memoria e lunghe attese
che si prosciuga giorno dopo giorno
perché non piove più da qualche mese

Sara Ferraglia



venerdì 2 settembre 2022

Le poesie che non si posson dire

 


Le poesie che non si posson dire


Ci son poesie che non si posson dire
Pillole di sottile crudeltà
serrate in cassaforte, strette
in una morsa di silenzio antico,
di ruggine incrostate e intimità
Saran le poesie che mai non dico
le sole che un bel dì pubblicherò,
stilate con inchiostro trasparente
da leggere con gli occhi della mente
Solo una copia - rara - stamperó

Sara Ferraglia


giovedì 1 settembre 2022

La Bottega della poesia


 Su la Repubblica di Napoli per "La Bottega della poesia" un dono inaspettato. Ringrazio Eugenio Lucrezi per avermi ospitato in questo spazio, isola felice della poesia.

Interrogatorio.
Sì maresciallo, ho sfondato la porta.
No, non è vero, non ho mano esperta.
Non ho rubato, non ho fatto danni,
(ho solo steso e asciugato i miei panni)
Sì, lo so bene. Non è casa mia.
(quella è un ricordo, è ormai fantasia)
Pioveva forte, la notte era scura.
Nella campagna una casa sicura...
Mi è apparsa vecchia, deserta e sola.
Come una nenia che ti consola
piangeva pioggia dalla grondaia.
Sì maresciallo, ho percorso l'aia
fino all'abbraccio con le sue mura.
La legge dice che è pena sicura,
che è violazione di proprietà.
Lei, maresciallo, che ha la mia età,
ha mai provato in un giorno soltanto
a perdere tutto, tranne il suo pianto?
Non sto chiedendo la sua compassione
ma di cercare dentro quel nome
che sta scrivendo sulla tastiera
l'uomo che sono. È la mia preghiera.

Sara Ferraglia