lunedì 28 giugno 2021
giovedì 24 giugno 2021
Parma
Parma
Parma che mi respinge e mi seduce,
un'ouverture di passi sui suoi ponti.
Di notte, sotto, requiem silenziosi...
A nord e a sud hai ali di cemento,
al centro un cuore antico come il mondo,
resuscitato dopo un intervento.
Parma d'Oltretorrente identitario,
di piazze colorate e mercatini.
L'altra che cambia facce con le mode,
di strette vie che segnano confini
fra aperitivi in piedi e lunghe code
all'ufficio stranieri dal mattino.
Contraddizioni di città moderna
che fissa il suo ombelico provinciale.
Io son piovuta in te dalla collina, da un piccolo paese spopolato.
Per questo, forse, che la tua vetrina
di vecchi e nuovi allori infiocchettata,
invece di abbagliarmi mi disturba
per questo, forse, mai ti ho dedicato
versi d'amore incondizionato.
Sara Ferraglia
lunedì 21 giugno 2021
Memoria
Memoria
Dove
sono finiti i nomi?
Galleggiano
nella mente
come
pesciolini rossi
Scendono
sul fondale
Poi
salgono in superficie
Riaffiorano
lentamente
Riappare
qualche volto
Ti
rammenti un sorriso
E
sembri più felice
se
al nome abbini un viso
Dove
è andato il ricordo?
Sfilacciato,
intrecciato
come
maglie da due soldi
sui
banchi del mercato
Si
fa il passo insicuro,
raggiungi
la poltrona
e
conti con le dita,
Un,
due, tre, quattro...
Ma
quanti sono i figli?
E
chi è venuto prima?
Chi
si affacciò alla vita
in
primavera e chi in estate?
Si
siedono nipoti sui ginocchi
Rivedi
te bambino,
divento
io tua madre
(
forse le rassomiglio?)
che
chiama i tuoi fratelli,
le
grida e le risate
Mistero
divino la memoria
che
rimescola i giorni,
che
riscrive la storia
accendendo
una lacrima agli occhi
Sara
Ferraglia
Tino
Tino
tranquilla
e silenziosa,
di
movenza graziosa
dolce
come un bambino.
Come
una monetina
nel
più buio cantuccio
lei
stava nell'astuccio
di
mia figlia bambina.
Ventiquattr'anni
insieme.
Nella
vasca piscina
usciva
testolina
dal
guscio per la fame.
Non
servono parole,
non
eclatanti gesta
di
lei per sempre resta
un
ricordo d'amore.
venerdì 11 giugno 2021
Parma - Piazzale Salvo D'Acquisto
C'è il mondo in questa piazzadi bimbi e di pallonie poi tanti piccioniche tubano davanti a Padre Pio. C'è il vecchio con la cuffia in lana blu infeltritamaglione dolcevita ed un bastone su cui poggiar consertele braccia affaticate.E accanto alla statua del santo la piccola donna devotache annaffia con mani abituate i fiori ai piedi del frate. La bionda straniera che parlacon voce che possa arrivareai confini del mondo e i merli sugli ippocastani le fanno colonna sonorae lei alza il timbroe al cielo le mani. Ognuno ha il suo sogno,ognuno un pensiero diverso.È un'oasi questo piazzale, che incanta i tuoi passi, ti prende e t'invita a sostare.
Sara Ferraglia
martedì 8 giugno 2021
La scelta.
La scelta.
Raccolta chissà dove,
nel parco dietro casa?
Sulla mia spalla aspetta
d'essere liberata.
Piccola, non matura
d'un pallido arancione.
La trasporto con cura
sul verde del fogliame.
Le chiedo di restare
che qui il verde non manca,
che qui avrà l'occasione
di saziare la fame.
Poi le scatto una foto
e lei sembra accettare
la prigione dorata.
Alzo gli occhi un momento...
e la vedo volare
oltre il muro, nel vento.
Sara Ferraglia
lunedì 7 giugno 2021
Stanca
Stanca.
Confesso
che son stanca,
persino
del pensiero
necessario
o impegnato
Leggerezza
mi manca,
stesa
a croce su un prato
Stanca,
però di testa
chè
di braccia... non faccio
Se
avessi confessato
a
mia nonna in segreto
l'anomala
stanchezza,
lei
che mieteva grano
sotto
il sole di giugno,
col
falcetto nel pugno
e
all'alba nella stalla
per
un secchio di latte
si
struggeva la mano,
coi
suoi occhietti chiari
mi
avrebbe ricordato
che
è la schiena piegata
che
fa male davvero,
aggiungendo
magari
che
il pensiero occupato
dal
lavoro di braccia
cambia
il cuore e la faccia
Sara
Ferraglia
La
fotografia è di Morandi Giuseppe fotografo a Piadena.
mercoledì 2 giugno 2021
Nostra signora La Costituzione
Nostra signora La Costituzione.
Giovane non son più
ma il sangue che mi scorre nelle vene
è caldo, rosso e puro
come di neonato,
come di chi ha lottato
sui monti e nelle valli
guardando già al futuro,
come se già mi avesse fra le mani.
Giovane non son più
ma lotto con la forza di un gigante
se una parte di me vien calpestata,
se ai miei figli è impedito
di chiedere giustizia e libertà.
E allora grido forte
e allora alzo la voce:
sia viva la memoria,
io son la vostra storia.
Lottate all'occasione,
sì, fatelo in mio nome.
Sara Ferraglia
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