Ricordo d’infanzia
All’alba,il fruscio di passi felpati;
scendeva le scale il mio angelo stanco,
la notte era piena dei tempi passati
ed io respiravo,bambina,al suo fianco.
Il sole nei campi bruciava la pelle
riempiva di luce dolcissime rughe;
guardavo i suoi occhi aspettare le stelle
e sotto il cappello sognare di fughe.
Ricordo le sere davanti al camino;
salivan scintille ed erano draghi.
Seduta nel grembo di un nonno bambino
tremavo e ridevo alle storie di maghi.
Le notti d’inverno forse eran più bianche
o forse guardavo con occhi diversi.
Adesso le stelle mi sembran più stanche
o forse è il ricordo di sogni ormai persi.
( Sara Ferraglia )
Prima classificata al concorso “I Racconti del nonno contadino”
( Pernumia – Pd. Ottobre 2003)
1 commento:
Chissà perchè i vecchi nonni contadini, camminavano senza fare rumore?!
cara Sara mi hai ricordato il mio.
ciao Paola
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