domenica 2 novembre 2008

Del mio paese, giorni e stagioni


Del mio paese, giorni e stagioni. 

Ci son parole che all’improvviso 

aprono squarci nella memoria 

Lampi di luce sfumano intorno 

solcando un cielo di nubi intriso 

mentre riaffiora la mia storia,

 quel che son stata fino a quel giorno.

 Torno al canale dall’acqua chiara 

dove respiro l’odor di menta 

Vedo mia madre lavare china 

e un’ape ardita che sulla giara ronza, 

si posa e riparte lenta 

verso la tenue rosa canina. 

 Torno alla Sagra di San Michele 

a spume d’oro di dolci torte 

nate da braci dei forni a legna

 bagnate appena col dolce miele 

di quel moscato dal timbro forte 

che inebria i sensi e il palato impregna. 

 Se punge l’aria e si fa tormento

 tornano giorni di ghiaccio e neve

 quando il paese si addormentava 

e rimaneva soltanto il vento

 a spinger forte giù dalla Pieve 

fantasmi e grida per chi sognava. 

 Ci son parole che in un istante

 portano al mare dell’esistenza 

S’addensa il delta delle emozioni 

Ogni ricordo si fa vibrante

 nel ricomporre la pura essenza 

del mio paese, giorni e stagioni.

( Sara Ferraglia )

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