Del mio paese, giorni e stagioni.
Ci son parole che all’improvviso
aprono squarci nella memoria
Lampi di luce sfumano intorno
solcando un cielo di nubi intriso
mentre riaffiora la mia storia,
quel che son stata fino a quel giorno.
Torno al canale dall’acqua chiara
dove respiro l’odor di menta
Vedo mia madre lavare china
e un’ape ardita che sulla giara ronza,
si posa e riparte lenta
verso la tenue rosa canina.
Torno alla Sagra di San Michele
a spume d’oro di dolci torte
nate da braci dei forni a legna
bagnate appena col dolce miele
di quel moscato dal timbro forte
che inebria i sensi e il palato impregna.
Se punge l’aria e si fa tormento
tornano giorni di ghiaccio e neve
quando il paese si addormentava
e rimaneva soltanto il vento
a spinger forte giù dalla Pieve
fantasmi e grida per chi sognava.
Ci son parole che in un istante
portano al mare dell’esistenza
S’addensa il delta delle emozioni
Ogni ricordo si fa vibrante
nel ricomporre la pura essenza
del mio paese, giorni e stagioni.
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