Straniero in Piazza Duomo
Un giaciglio là sotto l’arcata
Freddo manto di gelo t’avvolge
Stamattina la nebbia è calata
Non ti bacia il sole che sorge.
Di tua madre ricordi il coraggio
Fra la sabbia e l’odore del vento
Della fame ricordi l’oltraggio
Della sete ogni giorno il tormento.
Nell’immenso deserto di volti
Camminando fra gente straniera
Stai cercando ricordi sepolti
Con in tasca la tua mano nera.
Sul selciato di Piazza del Duomo
S’ode solo il rumor dei tuoi passi
Questo Dio dal volto di uomo
E’ nascosto dal rosa dei sassi.
E lo cerchi con sguardo fremente
Ai passanti porgendo un saluto
Ma t’accorgi che sei trasparente
E quel Dio, forse stanco, ora è muto.
(Sara Ferraglia)
3° classificata al Premio letterario Coluccio Salutati Borgo a Buggiano ( PT) giugno 2005
1° classificata al Premio CittadellaPoesia - 1° edizione
Parma - maggio 2009
con la seguente motivazione :
Costruita in endecasillabi in rima, l'opera tratta il tema doloroso della solitudine dell'immigrato che cerca Dio in un volto di uomo, cerca il sorriso tra l'indifferenza fredda della gente che lo ignora.
2 commenti:
Un mio pensiero....
Emmanuel uomo nel mondo, in un
mondo di uomini stupidi, sordi ed ignoranti, di coloro che nel tempo hanno modificato persino la loro coscienza per puro egoismo, conosciamo solo la parola voglio, anche se basta solo aggiunere due semplici termini "Voglio essere migliore" e tutto assumerebbe un significato diverso
Forgiato dagli eventi della vita stessa, Emmanuel è visibile in un mondo di uomini trasparenti come gran parte di noi
Il suo giaciglio è il mondo stesso, dici poco?
E quel DIO non è muto con lui, siamo noi sordi.
Complimenti ed un abbraccio a tutti coloro che sono costretti da intolleranza e meschinità a sentirsi "stranieri" in un mondo che appartiene a tutti
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