giovedì 23 aprile 2015

La parola Guerra



La parola Guerra

Tu che pronunci la parola Guerra
da un parlamento, da una piazza
dal palco di un convegno,
tu che la scrivi sul giornale,
senza coglierne il suono duro e freddo
senza il sapore del sangue sulla bocca,
guardati allo specchio e grida Guerra!
Vedrai il tuo volto diventare un ghigno
o Presidente, o deputato,
o giornalista, o generale
Un suono gutturale che gela la terra
più del ghiaccio invernale, Guerra!
Guerra! Guerra! Guerra!, senza ritegno
Guerra! Guerra!, in modo spudorato
Gridalo in faccia al tuo bambino
che gioca col carrarmato in legno,
quello che gli hai regalato per Natale
e digli che la Guerra non fa male.

( Sara Ferraglia )

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