Eppur
quando sei nata
Eppur quando sei nata ancor credevo
che avrei potuto regalarti il cielo
sereno, senza nubi all'orizzonte
e in allegato il sole, stelle e luna
come promessa della tua fortuna
Che avresti fatto il bagno nel torrente
dall'acqua pura come alla sorgente
Che sui ghiacciai avresti camminato,
ampio respiro sulle nevi eterne,
che non sarebbe mai e poi mai cambiato
il ritmo circolare di stagioni,
come da sempre è stato, da milioni
di anni, per la vita del creato
Credevo che bastasse starti accanto
ad ascoltarti, ad asciugarti il pianto
per garantirti un giorno la felicità
Non so quanto sia stato mantenuto,
ho fatto tutto quello che ho potuto
Per certo posso dirti adesso che,
insieme a tante gioie quotidiane
e conciliando sempre rose e pane,
almeno due regali tu li hai fatti a me
Sara Ferraglia
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