venerdì 25 marzo 2022

Un nuovo giorno


Un nuovo giorno.

Grazie per questo nuovo giorno
che insieme a me è nato
sessantasette anni dopo
che una madre fanciulla
inconsapevolmente mi ha creato.
Grazie a una nonna ardita
che mi metteva fogli fra le dita
- leggi Sara, leggi- consiglio ostinato.
E grazie anche a quei fogli che ho strappato,
alle parole che ho sciolto a pezzettini nelle mani,
al crepitìo della carta e del fuoco,
a quei gesti delll'amorevole gioco
che io stessa avrei poi ripetuto, un domani.
Grazie a chi ho avuto accanto
sul lungo sentiero lastricato
ma con qualche sasso qui e là
su cui, a volte, abbiamo inciampato.
Al suo esserci sempre stato,
al suo sguardo sincero,
alla mano che mi ha allungato,
ad ogni ginocchio sbucciato.
Grazie alla mia bambina e al suo sorriso,
allo scambio d'amore quotidiano,
al nostro reciproco imparare
ad essere madre e figlia
e grazie quando mi accorgo che a tratti mi assomiglia
non solo nei difetti - che ne ho tanti - ma in qualcosa che brilla.
Grazie alle sue bambine
per la speranza rinfrescata,
per lo sguardo pulito sul mondo,
per l'allegria e la gioia rinnovate,
per il ripetersi di gesti d'amore
che vengon da lontano.
Grazie perché la sera il telefono squilla
e ho ancora la voce di mia madre da ascoltare
e di mio padre un poco più distante
ma seduto fieramente sulla sua poltrona, ancor presente
per quanto la memoria gli consente.
Grazie perché sto ringraziando
un giorno in più
di questa vita che mi sta vivendo.
Sara Ferraglia

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