Una poltrona tutta per sé.
Non
ha in quella casa una poltrona
di
vimini, di pelle, nuova o vecchia,
accanto
alla finestra
oppure
abbandonata sul balcone.
Una
poltrona per sé.
Nemmeno
Rosa l'aveva alla sua età.
Rosa
che non aveva tregua,
ed
era in movimento dalle sei
e
adesso ha tanto tempo
per
raccontare la sua vita a lei,
che
viene da lontano,
burbera
nella voce e nello sguardo
ma
dolce nella mano
quando
prende la sua dal bracciolo
e
le dice parlami, racconta.
Rosa
come un bocciolo
della
nuova stagione:
-
Questa poltrona mia, la mia prigione,
fu
un'isola felice per lo sposo.
Prendeva
tutto al suo ritorno...
pipa,
giornale e il pranzo pronto,
bimbi
silenzio, al re... sacro riposo.
Adesso
è solo mia, per farne cosa? -
Non
ha in quella casa una poltrona.
Pensa
che sia il destino d'esser donna.
Pensa
che, come Rosa, mai l'avrà.
Sulla
sedia impagliata ascolta,
qualche
parola muore,
qualche
parola vibra e se ne va.
Sara
Ferraglia
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