Migrante
In un bar tutto solo seduto
a pensare al tuo incerto futuro
nella mano di birra un boccale
e nell’altra un lontano saluto
a chi ancora sta dietro quel muro
a lottare con il maestrale.
Nei tuoi occhi del sole il calore
che hai piegato e riposto con cura
nella tasca del vecchio giubbotto
per usarlo nelle fredde ore
della notte che ti fa paura
quando entra da quel vetro rotto.
Alle spalle la porta sbattuta
e ti perdi nella nebbia fitta,
dentro ai volti di gente straniera
e una nuova città sconosciuta
già ti mostra un’altra sconfitta,
e tu sogni aspettando la sera.
Io ti guardo negli occhi, fratello
e vorrei cancellare la rabbia
vorrei dirti coraggio è finita
che non porti da solo il fardello
dentro questo deserto di sabbia
sulla strada d’un’ingiusta vita.
M’avvicino e mi siedo al tuo fianco
ogni ruga che segna il tuo viso
è un sentiero di sassi lontano
non ho nulla da offrirti, son stanco
tu mi guardi e mi offri un sorriso
scalda il cuore una stretta di mano.
Premio speciale XXV edizione premio S.Bernardo
( Parma – dicembre 2004)
1 commento:
Μουσικά ποίηση, μια έκφραση ενός κόσμου δυστυχώς attuale.Brava
M.K.
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