Il Natale del 1960
C’era un angolo vuoto nella stanza.
Piccolo spazio dei miei anni belli
E il gelo ricamava con costanza
Sui vetri freddi lunghi ritornelli
Nel catino di zinco lei lavava
Usando cenere e solo la sua mano
E quando in casa stanca rientrava
Gliela stringevo e la scaldavo piano
A quel Natale mancava solo un giorno
Ed i miei occhi ad aspettar magìa
Guardavo nella stanza tutt’intorno
Cercando l’albero con la fantasia
Poi lui entrò, bianco per la neve
Con l’alberello piccolo così
Ricordo ancora quel suo bacio lieve
E l’angolino vuoto si riempì
Colmo di caramelle e mandarini
Ma sfavillante come il sol d’agosto
Non c’eran luci, fili e palloncini
Ma solo tanto amore lì in quel posto
Angolo vuoto ora nella stanza
Immenso spazio del ricordo vecchio
Dove il gelo ricama con costanza
Rughe sul volto fisso nello specchio
(Sara Ferraglia)
( Menzione speciale CONCORSO DI POESIA ONDA D'ARTE 2005
Ceriale- SV)
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1 commento:
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questa bellissima poesia che mi ricorda il Natale che non tornerà più, perché mia madre è in cielo...Così ho inserito questa poesia nel mio blog...e con grande emozione oggi scopro un commento della sua autrice a cui auguro buone feste. Anche un bel ricordo può rendere migliore il presente. Un abbraccio fraterno in Cristo.
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