venerdì 13 giugno 2025

Assemblea condominiale

 

Assemblea condominiale
Chiedono in assemblea i dissuasori
perché sui tetti volan troppe ali
Poi toglieranno tutte le panchine
perché qualcuno sosta per mangiare
e sparge sull'erbetta bricioline
che gli uccellini corrono a beccare
Gli alberi del vialetto sono un danno
quando in autunno perdono le foglie
e il gelso delle more? Chi raccoglie
quei frutti suoi dolciastri e appiccicosi?
Noi siamo il peggio che la Madre terra
sta sopportando con la sua pazienza
Noi siamo frutti marci e velenosi
Noi che da sempre le facciamo guerra
Sara Ferraglia
Inedita

sabato 31 maggio 2025

Sembrava un uccellino appena nato

 


Sembrava un uccellino appena nato

Sembrava un uccellino appena nato
Capelli radi a cresta sopra il capo,
maglietta nera e neri i pantaloni,
enormi per quegli arti pelle e ossa
La mascherina bianca sulla bocca
a protezione di quello che resta
Anche le mani come un canarino
a spingere il carrello della spesa
Fragile ragazzina di cristallo
lo sguardo d'ebano mi passa accanto
Nella mia indifferenza ha fatto breccia,
mi ha trapassato il cuore come freccia

Sara Ferraglia
Inedita



mercoledì 28 maggio 2025

Abbiamo taciuto e sono ritornati

 



Abbiam taciuto e sono ritornati

Madre era lui, l'ho rivisto in questura
Usciva da un ufficio, circondato
da agenti sorridenti ed ossequiosi
Sul volto sempre l'espressione dura
che nei peggiori sogni ho ricordato
in tutti questi anni silenziosi
Abbiam taciuto e lui è ritornato
Fu condannato per la sua violenza,
dai pubblici uffici sembrava rimosso
Più di vent'anni e l'ho ritrovato
Sentivo ancora a quella distanza
l'odore del sangue che aveva addosso
Ho ritirato in fretta il passaporto
per mia figlia che programma un viaggio,
per i suoi sogni ancora neonati
ma quel passato, che non è mai morto,
è in questi uffici e non è un miraggio
Abbiam taciuto e sono ritornati

Sara Ferraglia
Inedita



martedì 27 maggio 2025

La fame

 


La fame

È così magro il bimbo, piccolino
che sguscia fra le gambe della gente
Ha fra le mani un vecchio pentolino
e un cucchiaino stretto con i denti
E spinge, spinge fino ad arrivare
al mestolo che fuma di speranza
La bimba gratta il fondo del tegame
Sottili le sue dita come i rebbi
di una forchetta o come rami secchi
E gratta gratta per staccare un chicco,
finché sull'unghia il sangue non compare
Diventa fiume, scorre verso il mare 

Sara Ferraglia

sabato 24 maggio 2025

Sudario

 


Sudario

Era un uomo, un bambino, un anziano,
ragazzino con piccole ali
Non un numero, progetto o piano
da discutere fra generali
Ricordiamo che gira la storia,
che si perde nel tempo poi torna
e rinnova dolore e memoria
Si ripete, s'adegua e s'aggiorna
con i nuovi mercanti di morte
e pagliacci dal ghigno feroce
È il potere che scrive la sorte
dei migliaia che non hanno voce
Era donna, bambina, era pronta
per la vita e non per la conta
Ragazzina che scriveva un diario,
ora corpo in un bianco sudario

Sara Ferraglia


mercoledì 30 aprile 2025

Cosa ricorderai di me?

 


Cosa ricorderai di me?

Tu non ricorderai di me farine
e mani in pasta a fare gli anolini
e mattarelli a stendere la sfoglia,
lasagne bolognesi nella teglia
Invece spesso torte e pasticcini,
dolci in comune, nonna e nipotina.
Forse ricorderai che ti parlavo
di Donne in nero al sabato in presidio,
d'impegno per la Pace, granellini
di sabbia nel deserto delle guerre.
Tu mi ascoltavi, la merenda in mano,
fra un gioco con l'iPad ed un cartone
e se anche un solo seme avrà attecchito,
lo annaffierai un giorno con i versi
di tutte le poesie che ti ho lasciato
e mi perdonerai se avrai mangiato
tortelli ed anolini del negozio,
che mani sconosciute han preparato.
Per te sarà importante sulla via
del mondo complicato in cui vivrai,
se la bellezza non potrà salvarlo,
che ti salvino i sogni e la poesia.
Sara Ferraglia

Inedita

lunedì 28 aprile 2025

La conta

 

La conta

Da troppi mesi ormai l'orrenda conta
Un mozzicone di matita rosso
giorno per giorno segna sul registro
della memoria numeri di coloro
che non avranno traccia nella storia
Non ci sarà una lapide o una tomba
chè ormai son troppi da identificare
Perduti a pezzi sotto le macerie
Come rifiuti tossici sepolti
Son troppi senza nomi e senza volti
Da mesi è un'addizione giornaliera
Oggi trentotto, ieri più di cento
Ma i nomi dove sono? Me li invento?
Son madri, sono padri, son bambini
Di tutti voglio i nomi in quell'elenco
Non cambia nulla sai? E l'addizione
si fa coi numeri e non col nome.

Sara Ferraglia
Inedita



lunedì 14 aprile 2025

Piccole resistenze quotidiane

 


Piccole resistenze quotidiane

Resistere come fan le stelle vere
fra i satelliti che invadono lo spazio,
cercarle una ad una nelle sere
col desiderio che animava Ipazia
Resistere come un orso polare,
come una renna o un piccolo pinguino
ai nuovi cacciatori miliardari
partoriti da un errore divino
Resistere come l'ultima merceria
nel vicolo del centro,
che vende piccoli oggetti per riparare
Due aghi, una cerniera e due bottoni
là dove si considera tutto da buttare
nella follia di saldi e di occasioni
Resistere nella fabbrica occupata,
uniti nella lotta, il cuore rosso
in testa al corteo di gente indignata,
davanti alle divise antisommossa
Resistere, ultimo della fila,
alla mensa dei poveri affollata
sperando che non chiudano prima
che la tua fame sia consolata
Resistere come l'ultima parola
scritta a mano nell'universo digitale,
mentre distruggono carta e penna
i roghi delll'intelligenza artificiale

Sara Ferraglia
Inedita

martedì 8 aprile 2025

Un pianto antico

 


Henri Rousseau, La Guerra, 1894 circa, Parigi, Musée d'Orsay


Un pianto antico

Mi scorre un pianto antico nelle vene
rosso di sangue come il melograno
dai bei vermigli fiori del poeta
Umanità smarrita con appena
un fil di voce sempre più sfocata,
repressa, censurata e cancellata
Mi sgorga un pianto nuovo dalle mani,
una cascata immensa e fragorosa
di lacrime innocenti dei bambini
morti di sete e fame o annegati,
distrutti dagli spari e dalle bombe
E le mie mani inutili e impotenti
semplicemente le han raccolte a coppa,
mentre rimango immobile a pensare,
sguardo al soffitto, cosa potrei fare
Ogni mattina, quando apro gli occhi,
quel pianto antico e nuovo mi tormenta

Sara Ferraglia
Inedita


sabato 22 marzo 2025

Rifugio minimo

 



Rifugio minimo

Dopo il mercato settimanale
nel parcheggio del centro commerciale
due netturbini fosforescenti
raccolgono plastiche e cartoni
e tutto ciò che è stato lasciato,
verdure marce e vecchi indumenti,
residui di piccole occasioni
che tutti quanti possono comprare,
anche se in tasca hanno poco o niente.
Si sdraia un uomo su un cartone aperto
come per misurarne la lunghezza.
Per la larghezza mette braccia a croce,
le chiude, le riapre e sottovoce
ringrazia i netturbini poi si alza.
Piega il suo nuovo letto e se ne va.
Lo scorso giovedì, la mia città.

Sara Ferraglia


giovedì 20 marzo 2025

Guerra o pace

 

                                                                               Ph: Henry Cartier Bresson
Guerra o pace
Tu mi sorridi ed io ti prendo a pugni
Io ti sorrido e tu mi prendi a calci
Così siam diventati nell'arena
Pollice verso, è chiara la sentenza
Rabbiosi come iene col sorriso
stampato in faccia, che deforma il viso
Guerra di gesti, guerra di parole
per strada, nelle case e nelle scuole
Eppure sta fiorendo primavera
Rinasce tutto ciò che ha resistito
agli artigli di lame dell'inverno
Fermarsi, aprire i pugni e accarezzare
la prima erbetta che riveste i prati
Fermarsi ad osservare la pazienza
del merlo che fa il nido nella siepe
Fermarsi all'improvviso solamente
per rendere a un bambino il suo pallone
con un calcio calibrato e potente
È guerra o pace ogni nostra azione

Sara Ferraglia

Inedita


giovedì 13 marzo 2025

Verso Felino

 


Verso Felino

Sull'autobus che va verso Felino,
con gli studenti al rientro da scuola
immersi negli smartphone con la testa,
mi piace osservar dal finestrino
una campagna verde che rincuora
Lontano i boschi sembrano foresta
È un breve viaggio verso la collina,
che mi riporta ai tempi della scuola
Riaffiorano i ricordi dal passato
quando dal mio paese ogni mattina
passava la corriera ed ero sola
ad aspettarla in piedi alla fermata
È un attimo e già sono a Felino
È un improvviso salto temporale
Con la lentezza dei miei anni scendo,
veloce lungo il viale m'incammino
Muscoli ed ossa più non fanno male
È la poesia. Dal tempo mi difende

Sara Ferraglia



Un pomeriggio di belle emozioni all'Università popolare di Felino, a leggere le mie poesie con Concetta Cacciani.
Queste sono le soddisfazioni che mi dà la poesia, fra la gente, a parlare di tutto, anche di ciò che esula dalla poesia stessa ma è, ad esempio, impegno civile e sociale.
Grazie a Concetta, a Vilma Ricci che ha sempre apprezzato i miei versi e ha fortemente voluto questo incontro.
Grazie ai partecipanti attenti, curiosi ed entusiasti.

mercoledì 5 marzo 2025

Euterpe

 

Chagall, Coq rouge dans la nuit, 1944. Olio su tela, 68,6 x 79,4 cm.


Euterpe

A volte a notte fonda lei arriva
a cavallo di un sogno con le ali
Si posa con la guancia sul cuscino
e il suo respiro fa vibrar le ciglia
Se oppongo resistenza, lei mi sveglia
Porta la primavera in pieno inverno
ma anche il gelo nella calda estate
La vedo in piena luce anche nel buio
Parla in silenzio, tace nel rumore
Veste di trasparenza e leggerezza
A volte indossa un saio o un'armatura
Si fermerà un minuto o qualche ora
Lascia parole sparse alla rinfusa
che la mia mente deve interpretare
sul far del giorno, quando il sole appare

Sara Ferraglia


lunedì 3 marzo 2025

Un mondo diverso

 


Un mondo diverso

Fa che non sia così, non in mio nome.
Sapessi quante volte l'ho pensato,
sapessi quante volte l'ho gridato,
ma tutto va in un'altra direzione
rispetto al nostro camminare insieme
con le compagne in manifestazioni
o ferme in piazza dietro gli striscioni,
mentre l'angoscia il nostro cuore opprime.
E i corpi delle donne e dei bambini
straziati dalle armi e dalla fame,
e le parole usate come lame
dal capitale che non ha confini.
- Non ci saranno pranzi gratis - dice
quel presidente e graffia con gli artigli
i giorni nostri e dei nostri figli
e un'aspersione d'odio maledice
la terra intera e tutto l'universo.
Ma non sarà in mio nome, io m'impegno,
se le parole lasceranno un segno,
a scrivere per te un mondo diverso.
Sono parole di genere umano,
come un abbraccio quando ne hai bisogno,
come al risveglio da un orrendo sogno,
mentre qualcuno ti stringe la mano.

Sara Ferraglia

Con Donne in nero di Parma


giovedì 20 febbraio 2025

Per volare

 



Per volare

Tu dimmi, angelo mio
dove tieni nascoste
le tue piccole ali di cera.
Sotto le scapole, certo,
che non le sciolga il sole.
Quando le sentirai vibrare
saprai che sarà l'ora.
Ti mostreran gli specchi
tutta la tua bellezza
pulita, senza trucchi.
Tu sola con te stessa
ti ascolterai parlare
e la tua voce nuova
un giorno sarà cielo,
un altro giorno mare.
Eccole le tue ali.
Tu, pronta per volare.

Sara Ferraglia


martedì 11 febbraio 2025

Riprenderemo il nostro futuro

 


Riprenderemo il nostro futuro.

Ci hanno picchiati coi manganelli
C'era il padrone di là dai cancelli
Delocalizza laggiù in Romania
chè costa meno e si porterà via
la nostra vita e il domani dei figli
I nostri figli che l'hanno capito
quale futuro avranno davanti
Lii han circondati ed erano tanti,
tutti in tenuta anti sommossa
E i manganelli a spezzare le ossa
perché il dissenso non è consentito
Quel poliziotto ti aveva avvertito.
- Pensare fa male, stai zitto e basta
Ti porto in cella se alzi la testa -
Finisci dentro a un sistema infernale
dove l'umano diventa animale
Tu stai pensando che è sempre lo stesso
quel manganello che colpisce adesso
Spezzó le ossa un tempo a tuo nonno
Tu, grazie a lui, riconosci l'inganno
Stringi il compagno e scrivete sul muro
Riprenderemo il nostro futuro
Sara Ferraglia

lunedì 27 gennaio 2025

Ritorni

 


Ritorni

Guarda la luna adesso com'è bella
Stanotte il cielo sembra trasparente
Stanotte ancora brillano le stelle
Tu guarda in alto incessantemente
Dammi la mano, io ti guiderò
Per quella strada che non riconosci
In un silenzio che tu non capisci
Fino al portone che ora non c'è più
Tu guarda in alto e fidati di me
( Ma forse cieco e sordo ti vorrei
ad ogni alba dei futuri giorni,
che tu non veda cosa abbiamo intorno,
che non ascolti il pianto disperato
di chi prima di noi è ritornato)
Leggero è il tuo zainetto sulle spalle
Tu guarda in alto e riempilo di stelle

Sara Ferraglia
Inedita