mercoledì 13 agosto 2025

Donne che correvano coi lupi

 


Donne che correvano coi lupi

Non amo la parola strategia,
non mi appartiene, non la faccio mia
Seguo l'istinto, quello più animale
ch'era per Madre Terra naturale,
quello perduto, che ritrovo ancora
se m'immergo nei boschi, se l'aurora
aspetto di veder dalla collina,
se il volo di un insetto sul sentiero
mi aiuta a ricordare ciò che ero
quando correvo ancora con i lupi
senza temere vette né dirupi
Triste al pensiero che lungo la via
tutto sia diventato strategia

Sara Ferraglia


mercoledì 30 luglio 2025

Defilarsi

 


foto di Cecilia Mezzadri


Defilarsi

Lentamente ci si può defilare
Un passo dopo l'altro, si può fare
Scrivere poco e solo per sé stessi
Togliere dalle tasche tutti i sassi
che ci hanno appesantito le giornate
Capire che le note più stonate
son solo giù di posto, nell'attesa
di una nuova armonia e se ti pesa
il cercarla, prova ad ascoltare
al tramonto il rumore del mare

Sara Ferraglia

giovedì 24 luglio 2025

Forti convincimenti

 


Forti convincimenti

Dice che Matteotti è morto
per suoi convincimenti,
per personali idee
sulla ragione o il torto
discusse in parlamento
Era talmente forte
il suo convincimento
che qualcuno ha creduto
meritasse la morte
- Son cose d'altri tempi -
scrive sui suoi giornali
tutta la servitù
La lapide spezzata
con forza chiede ancora
per strada e nelle piazze
forti convincimenti
Ma i netturbini all'alba
han fatto pulizia
di tutto il marmo in pezzi,
della democrazia


Sara Ferraglia
Inedita


martedì 22 luglio 2025

Vengono da turisti

 


Vengono da turisti


Vengono da turisti,
ciabatte e calzoncini
Bevono birra e scherzano
con le mogli e i bambini
Ma quelle dita bianche
che abbracciano il bicchiere
per giorni hanno sparato
mirando a teste e gambe
di altre mogli e bambini
Se non li voglio accanto
- Maledetti Assassini -
in spiaggia, ad un concerto
o in camera d'albergo,
non sono antisemita
Penso solo alla vita
che hanno tolto mirando,
vedo solo le dita
vibrar sopra al grilletto,
vedo il tiro perfetto
nella nuova mattanza
quando tornerà a casa,
abbronzato e disteso
per la bella vacanza


Sara Ferraglia

Inedita

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sabato 19 luglio 2025

Sequenza di Fibonacci

 


Sequenza di Fibonacci

Tutto ha una forma, è geometria?
Lingue e parole sono convenzioni?
Chissà se sono vere le emozioni...
Tutto è soltanto come vuoi che sia?
Il segno e la parola sono nati
per l'esigenza di comunicare
ma ciechi, muti e sordi siamo stati,
soli e sbandati nel nostro vagare
nell'universo a seminare morte
e distruzione dove abbiam toccato,
anche nel luogo che, per pura sorte,
è stato casa, luogo destinato
Solo in natura regge la speranza
di ritrovare un senso e la bellezza
se in una pigna regna una sequenza,
un' aurea spirale, compiutezza


Sara Ferraglia
Inedita


martedì 15 luglio 2025

L'una di notte

 


L'una di notte

Stanotte sotto casa un'ambulanza

Tacevano gli uccelli e le cicale

Cancello che si chiude, due parole

Nessuna luce blu, nessuna urgenza

Dieci minuti appena e silenziosa

la notte è ritornata e si è richiusa

sopra al dolore umano ed al mistero

di un mio vicino e del mondo intero


Sara Ferraglia


lunedì 14 luglio 2025

Viso a viso

 


Viso a viso

Fra poco alla mia porta suonerà,
inconfondibile scampanellío
Son più di dieci anni che lo fa
Mi fingerò scocciata dal rumore
e dalla sua pestifera insistenza
Poi le aprirò e nell'abbraccio
so già che il cuore mi si scioglierà
Eccola, è ancora sulla porta
Eppure vedo già la novità
Due settimane appena e all'improvviso
non devo più chinarmi per l'abbraccio,
ci guardiamo negli occhi, viso a viso


Sara Ferraglia

martedì 24 giugno 2025

Lezioni di leggerezza

 

Lezioni di leggerezza


Sto prendendo lezioni da una piuma,
dal suo volteggiare lievemente a terra
dalla sua danza sensuale con l'aria
dal suo posarsi silenziosa sull'erba
E provo a trasformarmi in piuma anch'io
Mi sfioro con un dito l'ombelico
e sono piuma morbida, sfuggita
al petto di una gazza ladra in volo
Magia del sogno, spazio dell'infinito
Volteggio, piroetto e all'improvviso
s'alza un colpo di vento e tocco il suolo
scavando una voragine profonda
Son ferro arrugginito nel cognome,
pesante nei pensieri e nelle gesta
Non posso essere piuma e leggerezza
Ma potrei diventarlo, in fondo in fondo,
solo se fossi sorda e cieca al mondo

Sara Ferraglia
Inedita

lunedì 23 giugno 2025

Colonizzatori o colonizzati

 

Colonizzatori o colonizzati


È un bimbo che respinge con la mano
verdura che non ama nel piattino
e sputa l'acqua perché 'naturale'
chiedendo quella con le bollicine
È un bimbo anche colui che raschia il fondo
di un lurido tegame e della vita,
che cerca fra i proiettili e le bombe
un goccio d'acqua e un sacco di farina
Così è da tempo, ieri e ancora prima
Dipende sempre da dove si è nati,
fra i colonizzatori o fra i colonizzati

Sara Ferraglia


domenica 22 giugno 2025

Maledizione

 

Maledizione 


Giocano ai dadi l'ordine mondiale
Una partita, un'altra e un'altra ancora
Tirano a sorte i numeri dei morti
estratti dalla riffa della vita
E forse qualche figlio han partorito,
qualche nipote, forse, han coccolato
ma è il potere e nelle tasche i soldi
ciò che li fa sentire vivi e allora,
come un immenso fungo nucleare,
che li dissolva in fumo tutto il male,
l'odio e il dolore che hanno generato
e non ricada a pioggia sulla terra
la loro cenere, che sa di guerra


Sara Ferraglia

Inedita


martedì 17 giugno 2025

Lucertoline

 


Lucertoline

Lucertoline fuggono al mio passo
fra finte spighe e il rosa della malva
Per loro la mia ombra è una minaccia
Spariscono le code sotto un sasso
Piccoli occhi osservano la belva
che sono io per loro e la mia faccia,
sorriso che non sanno interpretare
Sento battere forte il loro cuore


Sara Ferraglia
Inedita

venerdì 13 giugno 2025

Assemblea condominiale

 

Assemblea condominiale
Chiedono in assemblea i dissuasori
perché sui tetti volan troppe ali
Poi toglieranno tutte le panchine
perché qualcuno sosta per mangiare
e sparge sull'erbetta bricioline
che gli uccellini corrono a beccare
Gli alberi del vialetto sono un danno
quando in autunno perdono le foglie
e il gelso delle more? Chi raccoglie
quei frutti suoi dolciastri e appiccicosi?
Noi siamo il peggio che la Madre terra
sta sopportando con la sua pazienza
Noi siamo frutti marci e velenosi
Noi che da sempre le facciamo guerra
Sara Ferraglia
Inedita

sabato 31 maggio 2025

Sembrava un uccellino appena nato

 


Sembrava un uccellino appena nato

Sembrava un uccellino appena nato
Capelli radi a cresta sopra il capo,
maglietta nera e neri i pantaloni,
enormi per quegli arti pelle e ossa
La mascherina bianca sulla bocca
a protezione di quello che resta
Anche le mani come un canarino
a spingere il carrello della spesa
Fragile ragazzina di cristallo
lo sguardo d'ebano mi passa accanto
Nella mia indifferenza ha fatto breccia,
mi ha trapassato il cuore come freccia

Sara Ferraglia
Inedita



mercoledì 28 maggio 2025

Abbiamo taciuto e sono ritornati

 



Abbiam taciuto e sono ritornati

Madre era lui, l'ho rivisto in questura
Usciva da un ufficio, circondato
da agenti sorridenti ed ossequiosi
Sul volto sempre l'espressione dura
che nei peggiori sogni ho ricordato
in tutti questi anni silenziosi
Abbiam taciuto e lui è ritornato
Fu condannato per la sua violenza,
dai pubblici uffici sembrava rimosso
Più di vent'anni e l'ho ritrovato
Sentivo ancora a quella distanza
l'odore del sangue che aveva addosso
Ho ritirato in fretta il passaporto
per mia figlia che programma un viaggio,
per i suoi sogni ancora neonati
ma quel passato, che non è mai morto,
è in questi uffici e non è un miraggio
Abbiam taciuto e sono ritornati

Sara Ferraglia
Inedita



martedì 27 maggio 2025

La fame

 


La fame

È così magro il bimbo, piccolino
che sguscia fra le gambe della gente
Ha fra le mani un vecchio pentolino
e un cucchiaino stretto con i denti
E spinge, spinge fino ad arrivare
al mestolo che fuma di speranza
La bimba gratta il fondo del tegame
Sottili le sue dita come i rebbi
di una forchetta o come rami secchi
E gratta gratta per staccare un chicco,
finché sull'unghia il sangue non compare
Diventa fiume, scorre verso il mare 

Sara Ferraglia

sabato 24 maggio 2025

Sudario

 


Sudario

Era un uomo, un bambino, un anziano,
ragazzino con piccole ali
Non un numero, progetto o piano
da discutere fra generali
Ricordiamo che gira la storia,
che si perde nel tempo poi torna
e rinnova dolore e memoria
Si ripete, s'adegua e s'aggiorna
con i nuovi mercanti di morte
e pagliacci dal ghigno feroce
È il potere che scrive la sorte
dei migliaia che non hanno voce
Era donna, bambina, era pronta
per la vita e non per la conta
Ragazzina che scriveva un diario,
ora corpo in un bianco sudario

Sara Ferraglia


mercoledì 30 aprile 2025

Cosa ricorderai di me?

 


Cosa ricorderai di me?

Tu non ricorderai di me farine
e mani in pasta a fare gli anolini
e mattarelli a stendere la sfoglia,
lasagne bolognesi nella teglia
Invece spesso torte e pasticcini,
dolci in comune, nonna e nipotina.
Forse ricorderai che ti parlavo
di Donne in nero al sabato in presidio,
d'impegno per la Pace, granellini
di sabbia nel deserto delle guerre.
Tu mi ascoltavi, la merenda in mano,
fra un gioco con l'iPad ed un cartone
e se anche un solo seme avrà attecchito,
lo annaffierai un giorno con i versi
di tutte le poesie che ti ho lasciato
e mi perdonerai se avrai mangiato
tortelli ed anolini del negozio,
che mani sconosciute han preparato.
Per te sarà importante sulla via
del mondo complicato in cui vivrai,
se la bellezza non potrà salvarlo,
che ti salvino i sogni e la poesia.
Sara Ferraglia

Inedita

lunedì 28 aprile 2025

La conta

 

La conta

Da troppi mesi ormai l'orrenda conta
Un mozzicone di matita rosso
giorno per giorno segna sul registro
della memoria numeri di coloro
che non avranno traccia nella storia
Non ci sarà una lapide o una tomba
chè ormai son troppi da identificare
Perduti a pezzi sotto le macerie
Come rifiuti tossici sepolti
Son troppi senza nomi e senza volti
Da mesi è un'addizione giornaliera
Oggi trentotto, ieri più di cento
Ma i nomi dove sono? Me li invento?
Son madri, sono padri, son bambini
Di tutti voglio i nomi in quell'elenco
Non cambia nulla sai? E l'addizione
si fa coi numeri e non col nome.

Sara Ferraglia
Inedita



lunedì 14 aprile 2025

Piccole resistenze quotidiane

 


Piccole resistenze quotidiane

Resistere come fan le stelle vere
fra i satelliti che invadono lo spazio,
cercarle una ad una nelle sere
col desiderio che animava Ipazia
Resistere come un orso polare,
come una renna o un piccolo pinguino
ai nuovi cacciatori miliardari
partoriti da un errore divino
Resistere come l'ultima merceria
nel vicolo del centro,
che vende piccoli oggetti per riparare
Due aghi, una cerniera e due bottoni
là dove si considera tutto da buttare
nella follia di saldi e di occasioni
Resistere nella fabbrica occupata,
uniti nella lotta, il cuore rosso
in testa al corteo di gente indignata,
davanti alle divise antisommossa
Resistere, ultimo della fila,
alla mensa dei poveri affollata
sperando che non chiudano prima
che la tua fame sia consolata
Resistere come l'ultima parola
scritta a mano nell'universo digitale,
mentre distruggono carta e penna
i roghi delll'intelligenza artificiale

Sara Ferraglia
Inedita

martedì 8 aprile 2025

Un pianto antico

 


Henri Rousseau, La Guerra, 1894 circa, Parigi, Musée d'Orsay


Un pianto antico

Mi scorre un pianto antico nelle vene
rosso di sangue come il melograno
dai bei vermigli fiori del poeta
Umanità smarrita con appena
un fil di voce sempre più sfocata,
repressa, censurata e cancellata
Mi sgorga un pianto nuovo dalle mani,
una cascata immensa e fragorosa
di lacrime innocenti dei bambini
morti di sete e fame o annegati,
distrutti dagli spari e dalle bombe
E le mie mani inutili e impotenti
semplicemente le han raccolte a coppa,
mentre rimango immobile a pensare,
sguardo al soffitto, cosa potrei fare
Ogni mattina, quando apro gli occhi,
quel pianto antico e nuovo mi tormenta

Sara Ferraglia
Inedita


sabato 22 marzo 2025

Rifugio minimo

 



Rifugio minimo

Dopo il mercato settimanale
nel parcheggio del centro commerciale
due netturbini fosforescenti
raccolgono plastiche e cartoni
e tutto ciò che è stato lasciato,
verdure marce e vecchi indumenti,
residui di piccole occasioni
che tutti quanti possono comprare,
anche se in tasca hanno poco o niente.
Si sdraia un uomo su un cartone aperto
come per misurarne la lunghezza.
Per la larghezza mette braccia a croce,
le chiude, le riapre e sottovoce
ringrazia i netturbini poi si alza.
Piega il suo nuovo letto e se ne va.
Lo scorso giovedì, la mia città.

Sara Ferraglia


giovedì 20 marzo 2025

Guerra o pace

 

                                                                               Ph: Henry Cartier Bresson
Guerra o pace
Tu mi sorridi ed io ti prendo a pugni
Io ti sorrido e tu mi prendi a calci
Così siam diventati nell'arena
Pollice verso, è chiara la sentenza
Rabbiosi come iene col sorriso
stampato in faccia, che deforma il viso
Guerra di gesti, guerra di parole
per strada, nelle case e nelle scuole
Eppure sta fiorendo primavera
Rinasce tutto ciò che ha resistito
agli artigli di lame dell'inverno
Fermarsi, aprire i pugni e accarezzare
la prima erbetta che riveste i prati
Fermarsi ad osservare la pazienza
del merlo che fa il nido nella siepe
Fermarsi all'improvviso solamente
per rendere a un bambino il suo pallone
con un calcio calibrato e potente
È guerra o pace ogni nostra azione

Sara Ferraglia

Inedita