L’orologio senza tempo
Stanotte siamo in
uno spazio
sospeso e senza tempo.
Abbiamo ancora nasi gocciolanti
di moccolo e di pianto,
giocattoli distrutti per vendetta.
Cinque anni lei, lui quattro appena
ed io, più grande, con lo strazio
di lacrime imploranti,
ed io, più grande, con la fretta
di abbandonarvi sopra l’altalena
per stare con le amiche.
Guardiamo l’orologio della torre
spogliato delle sue lancette antiche.
Qui nella piazza il tempo si è fermato,
tutto è com’era cinquant’anni fa
e non per l’orologio mutilato
e non per l’euforia
che un bicchierino in più ci dà.
Un corto in bianco e nero sta scorrendo,
che solo i nostri cuori hanno girato
mentre là fuori tutto sta passando.
Ai miei fratelli
( Sara Ferraglia )
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