Camminerò a cent’anni
Camminerò, a cent’anni,
chissà…rasente i muri
carezzando i palazzi
sui piedi malsicuri.
Sorriderò ai piccioni,
anche a quelli distratti
che perderanno guano
dagli alti cornicioni.
Chiederò che ore sono
ai passanti veloci
che mi risponderanno
a loro fantasia,
tanto per me il tempo
sarà solo un’idea.
- Grazie mille…- e poi via,
fingerò d’aver fretta.
Porterò un cappellino
di finto leopardo,
una grande borsetta,
la matita e un taccuino,
un libro di poesia.
Cercherò fra la gente
un’amica, uno sguardo
perso da troppo tempo.
Non sarò più in ritardo
ad un appuntamento.
Più nessun artifizio
con rossetti ed ombretto,
ogni ruga una tacca
sulla dura corteccia
del mio tronco d’abete.
Mie radici, ci siete?
E così immaginando
la vecchiaia, la mia,
mentre voi mi leggete
sono giunta alla fine…
di una lunga poesia.
(Sara Ferraglia )
1 commento:
ma è bellissima, Sara, mi hai fatto commuovere e mi son vista anch'io nel tuo ritratto ... :)
Blumy
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