La forza delle donne
Ardevano le messi sotto il sole
Mentre la falce amica le avvolgeva
Sciamavano lontano le parole
Di chi giustizia seminar voleva.
La contadina dalla pelle scura
Segnata dagli schiaffi della vita
Sfidava il cielo il vento e la paura
Chiudendo in pugno forte le sue dita.
Tornò l’autunno con la nebbia densa
Ad offuscare l’anima e la mente
Tornò la falsa gloria di chi pensa
Che il tutto sia di pochi solamente.
Mai stanca l’operaia in bicicletta
Sull’argine del fiume travolgente
Di vita e di speranza era staffetta
Fra i volti intimoriti della gente.
Si ruppe il ghiaccio e venne primavera
Di fiori nei capelli e di canzoni
E si cantò di pace quella sera
D’aria pulita e libere emozioni.
Sentiva la ragazza giunta l’ora
D’esser padrona della propria vita
Temeva di dover soffrire ancora
Ma dentro la sua forza era infinita.
Ancora nubi scure all’orizzonte
E brividi di freddo nella schiena
Ma limpida e distesa è la sua fronte
Lei, giunco che resiste nella piena.
(A mia nonna, a mia madre, a me stessa, a mia figlia e a tutte le donne che verranno)
(Sara Ferraglia )
2° premio - "L'insigne Borgo Sala Roderari" - AL - maggio 2005
Menzione speciale Premio "Walter Ciapetti - Castelnuovo G.- LU - 2007)
3° premio - "Il dolce stile eterno " - Firenze - 2007)
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1 commento:
Concetti penetranti che mi fanno dire, ancora una volta, che il diritto delle donne ad essere protagoniste della vita del Paese, insieme agli uomini, rappresenta ormai una questione vitale.
Marta(Firenze).
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