lunedì 29 luglio 2024

Notte d'estate


 Notte d'estate

La calura d'estate, i vetri aperti,
mi sussurra la notte i suoi segreti.
Sono le tre, riposano gli asfalti
come il sangue nei corpi inanimati.
Un'auto fugge, suona una sirena
come in un film d'azione americano,
scenografia di Hopper, luna piena
e l'immaginazione va lontano.
Ancora il sonno tarda ad arrivare.
Sui tetti appare l'oro dell'aurora,
un merlo o un tordo iniziano a zirlare.
Nettezza urbana sulla strada e allora
scrivo due versi prima che il rumore
svegli i miei sensi e m'assopisca il cuore.

Sara Ferraglia
Inedita


giovedì 25 luglio 2024

A poco a poco

 

A poco a poco

A poco a poco, con calma e lentezza,
svuotó tutti i cassetti e poi gli armadi.
Nel farlo ricordava la bellezza
della sua gioventù, dei tempi andati.
Le scarpe le donó a quella donna
che medicava i piedi dei migranti
e gli abiti più belli ai senzatetto
sempre più numerosi sotto i ponti.
Coi vestiti più vecchi poi cucì
pupazzi e copertine per bambini
e li portó all'Emporio Solidale
per addolcire i pacchi di Natale.
Oro e gioielli non ne aveva più,
regalati nel tempo ai familiari.
Conservó un braccialettino in quarzo blu,
di cui non ricordava provenienza.
Solo quello indossó sul corpo vecchio,
perché color del cielo nella notte.
Si pettinó e sorrise nello specchio,
lisció i capelli bianchi come il latte.
E nella notte blu e senza luna
se ne andò via, leggera come piuma.


Sara Ferraglia

Foto da "Riflessioni", lavoro fotografico di Tom Hussey.
Inedita


venerdì 19 luglio 2024

Due mari


 

Due mari

Felice il bimbo che ha finito il muro
del castello di sabbia sulla spiaggia.
Grida di contentezza ed è sicuro
che domani quel gioco rifarà.
Lontano, un altro mare ed altre vite,
muri abbattuti e fragili speranze
e gli occhi dei bambini che, smarriti,
chiedono se un domani ci sarà.
Il ciclo della storia si ripete.
Il gioco dei potenti lo conduce.
Decidono se un bimbo può giocare
o se una bomba lo distruggerà.


Sara Ferraglia


con Donne In Nero Parma

lunedì 1 luglio 2024

Alla poesia

 

Bambina davanti al mare argentato -Joaquin Sorolla

Alla poesia
Forse in un altro tempo
in un'altra stagione
forse tu eri vento,
io ero l'aquilone.
E forse in altri mari
e su più antiche rotte
tu eri il maestrale
ed io ero scirocco.
E mi arriva il tuo canto
come fossi sirena
specialmente la notte,
quando c'è luna piena.
Tutto questo è mistero
che non voglio si sveli,
credo ancora alle fiabe,
l'incoscienza del sogno
che distoglie dal vero.
Sara Ferraglia