sabato 16 marzo 2024

Anita, 15 anni

 



Anita, 15 anni


Anita dagli occhi color del cielo
Anita cresce, nel corpo e nel cuore
Pensieri e sogni nascosti da un velo
che sale e scende secondo il suo umore
Passo per passo percorre il sentiero,
spesso coi jeans, a volte con la gonna
A volte inciampa col piede e il pensiero
e già lo sa che diventare donna
richiede tempo, pazienza ed impegno.
Nessuna principessa, nessun regno
Nessun regalo, che tutto è conquista
Fiero lo sguardo e più acuta la vista.

Sara Ferraglia


lunedì 11 marzo 2024

Lasciare

 


Lasciare

Lasciare, lasciar scorrere le cose
Scivolare sul tempo con lentezza
Seminare, dissodare dolcezza
Aspettare. Fioriranno le rose
Pianissimo. Avvicinarsi al fiore
come farebbe l'ape laboriosa,
o meglio, la farfalla silenziosa
Non toccare. Lasciarsi inebriare
Immergersi in questa primavera,
perdersi e perdere l'orientamento
Ascoltare i sussurri e il fermento
Come Gazania chiudersi di sera
Cedere al sonno che il sogno profuma,
Belle di notte danzano alla luna
Sara Ferraglia
La bimba nel giardino è di Jurga Sculpteur

venerdì 1 marzo 2024

Lo sguardo



Lo sguardo

Mai perderò lo sguardo

per i sepolti vivi,
per i precipitati
dai tetti, nei cortili
giù dalle impalcature
vittime designate
di appalti scellerati.
Mai perderò lo sguardo
per gli affogati in mare,
per chi è scampato al viaggio
per chi gli cura i piedi,
per quelli che non vedi,
per il loro coraggio.
Mai perderò lo sguardo
per chi non ha più niente,
la miseria che affama
chi ruba una scamorza
per sette euro in croce,
nuda disperazione
che anche l'onestà spegne
e lascia senza voce.
Mai perderò lo sguardo
per i manganellati,
ragazzi della scuola,
operai ai picchetti
di fabbriche svendute
e loro licenziati
con un messaggio crudo.
Così lunga è la notte,
anche l'alba è in ritardo.
Speranzoso il mio sguardo
vola oltre l'orrore,
in pindarico volo.
Senza fare rumore
si allontana dal suolo

Sara Ferraglia

giovedì 22 febbraio 2024

Le carezze


 Le carezze

E se ci penso ti ho voluto bene
senza le tue carezze sulla guancia,
senza la ninna nanna sui ginocchi,
la borsa d'acqua calda sulla pancia
e senza quel guardarsi occhi negli occhi
se rientravo tardi nella notte
Tu, solida presenza, mia fortezza
chiudevi in uno scrigno l'emozione,
che farla uscire era debolezza,
frutto di una severa educazione
E se ci penso bene adesso trovo,
nei versi di poesie sugli altri padri,
quei gesti che, da te, io non ho avuto
Eppure quanto bene ti ho voluto
Le uniche carezze che ricordo
son quelle disperate che ti ho dato
il giorno prima, quando mi hai lasciato
Sara Ferraglia
Immagine dal web

La tela di ghiaccio

 


La tela di ghiaccio


E nessun taglio netto,
nessuna ambiguità
Tesse la tela un ragno
che uno scopo non ha
Semplicemente vive,
godendo del momento,
di quella sensazione
brevissima nel tempo
che un brivido gli dà.

Sara Ferraglia


domenica 11 febbraio 2024

Antologia Fiorire l'inverno

 



Un lungo inverno

Fra poco arriverà un lungo inverno
Solo pensarlo il sangue si congela
Non so se ancora scenderà la neve,
se rivedremo mai candidi fiocchi
posarsi dolcemente sopra i tetti
Ma so che farà freddo, così tanto
che anche le case chiuderanno gli occhi
Infagottati dentro la paura
ci chiederà questa stagione oscura
di rispettare regole e confini
ipnotizzati come burattini
Ci chiederà di spegnere il pensiero
come ad aver sugli occhi un drappo nero
Eppure manterrò il mio cuore lieve
e sarò forte, come il bucaneve

Sara Ferraglia


domenica 28 gennaio 2024

Un pezzettino al giorno

 


Un pezzettino al giorno
Son quella figlia che ogni tanto arriva,
parcheggia nel cortile l'auto nera
che riconosci, forse, dal colore,
perché ogni marca ormai per te è straniera.
Son quella che risponde alle domande
che poni come arpioni per scalare
le fragili montagne di calcare
che ti hanno invaso l'anima e la mente.
Ti parlo sempre come fossi ancora
seduta accanto a te su quel divano,
anche se stavo solo qualche ora,
il tempo di scaldare la tua mano.
Ma il ghiaccio si cristallizzava intorno.
Mi manchi, padre, un pezzettino al giorno.
Sara Ferraglia

mercoledì 10 gennaio 2024

Mi conosci?

 


Mi conosci? 


Chiede a tutti con sguardo smarrito
Come chi tutto il mondo ha perduto
Viaggiatore senza orientamento
nel deserto della sua memoria
Cerca di ricomporre la storia
di quei giorni che stanno sbiadendo
Tutti i nomi gli girano intorno
come piccole api impazzite 
confondendo la notte col giorno
E mi chiedo che mostro riaffiori, 
quale strega dell'est o dell'ovest? 
Chi decide e prepara le prove 
sul percorso che a ciascuno tocca
quando il grande orologio si blocca? 

Sara Ferraglia