mercoledì 30 aprile 2025

Cosa ricorderai di me?

 


Cosa ricorderai di me?

Tu non ricorderai di me farine
e mani in pasta a fare gli anolini
e mattarelli a stendere la sfoglia,
lasagne bolognesi nella teglia
Invece spesso torte e pasticcini,
dolci in comune, nonna e nipotina.
Forse ricorderai che ti parlavo
di Donne in nero al sabato in presidio,
d'impegno per la Pace, granellini
di sabbia nel deserto delle guerre.
Tu mi ascoltavi, la merenda in mano,
fra un gioco con l'iPad ed un cartone
e se anche un solo seme avrà attecchito,
lo annaffierai un giorno con i versi
di tutte le poesie che ti ho lasciato
e mi perdonerai se avrai mangiato
tortelli ed anolini del negozio,
che mani sconosciute han preparato.
Per te sarà importante sulla via
del mondo complicato in cui vivrai,
se la bellezza non potrà salvarlo,
che ti salvino i sogni e la poesia.
Sara Ferraglia

Inedita

lunedì 28 aprile 2025

La conta

 

La conta

Da troppi mesi ormai l'orrenda conta
Un mozzicone di matita rosso
giorno per giorno segna sul registro
della memoria numeri di coloro
che non avranno traccia nella storia
Non ci sarà una lapide o una tomba
chè ormai son troppi da identificare
Perduti a pezzi sotto le macerie
Come rifiuti tossici sepolti
Son troppi senza nomi e senza volti
Da mesi è un'addizione giornaliera
Oggi trentotto, ieri più di cento
Ma i nomi dove sono? Me li invento?
Son madri, sono padri, son bambini
Di tutti voglio i nomi in quell'elenco
Non cambia nulla sai? E l'addizione
si fa coi numeri e non col nome.

Sara Ferraglia
Inedita



lunedì 14 aprile 2025

Piccole resistenze quotidiane

 


Piccole resistenze quotidiane

Resistere come fan le stelle vere
fra i satelliti che invadono lo spazio,
cercarle una ad una nelle sere
col desiderio che animava Ipazia
Resistere come un orso polare,
come una renna o un piccolo pinguino
ai nuovi cacciatori miliardari
partoriti da un errore divino
Resistere come l'ultima merceria
nel vicolo del centro,
che vende piccoli oggetti per riparare
Due aghi, una cerniera e due bottoni
là dove si considera tutto da buttare
nella follia di saldi e di occasioni
Resistere nella fabbrica occupata,
uniti nella lotta, il cuore rosso
in testa al corteo di gente indignata,
davanti alle divise antisommossa
Resistere, ultimo della fila,
alla mensa dei poveri affollata
sperando che non chiudano prima
che la tua fame sia consolata
Resistere come l'ultima parola
scritta a mano nell'universo digitale,
mentre distruggono carta e penna
i roghi delll'intelligenza artificiale

Sara Ferraglia
Inedita

martedì 8 aprile 2025

Un pianto antico

 


Henri Rousseau, La Guerra, 1894 circa, Parigi, Musée d'Orsay


Un pianto antico

Mi scorre un pianto antico nelle vene
rosso di sangue come il melograno
dai bei vermigli fiori del poeta
Umanità smarrita con appena
un fil di voce sempre più sfocata,
repressa, censurata e cancellata
Mi sgorga un pianto nuovo dalle mani,
una cascata immensa e fragorosa
di lacrime innocenti dei bambini
morti di sete e fame o annegati,
distrutti dagli spari e dalle bombe
E le mie mani inutili e impotenti
semplicemente le han raccolte a coppa,
mentre rimango immobile a pensare,
sguardo al soffitto, cosa potrei fare
Ogni mattina, quando apro gli occhi,
quel pianto antico e nuovo mi tormenta

Sara Ferraglia
Inedita