venerdì 25 febbraio 2022

25 febbraio. Ore 20,30.


 25 febbraio. Ore 20,30.


C'è Shapovalov che gioca a Dubai
Un suo compagno spara a Mykolaïv
Gianni Morandi canta a Bologna
contro la guerra e la sua vergogna
Nel cielo i lampi di un temporale
Lampi diversi al telegiornale
Dite la vostra sui vaccini
Dite la vostra sull'ambiente
Dite la vostra sui quattrini
Dite la vostra sul migrante
Dite - A chi giova questa guerra? -
Non c'è risposta su madre terra
Dite la vostra, non dico la mia
perché la guerra è solo follia


Sara Ferraglia

giovedì 24 febbraio 2022

Geografia d'Europa

 

Geografia d'Europa.
Geografia d'Europa, coste e mari
In mano la cartina e una matita
Sul Mar d'Azov passi con le dita
Misuri le distanze, studi e impari
Cerchi il Mar nero, sfiori appena Odessa
Chiedi qual è la Russia e la sua terra
E ancora la domanda, che è la stessa,
- Ma può arrivare fino a noi la guerra?-
Paura di bambina, occhi smarriti
Io, per amore, cerco le parole
per impedire che tramonti il sole
che ti ha scaldato, fino a qui, la vita
Sara Ferraglia

sabato 5 febbraio 2022

Una poltrona tutta per sè


 

Una poltrona tutta per sé.


Non ha in quella casa una poltrona
di vimini, di pelle, nuova o vecchia,
accanto alla finestra
oppure abbandonata sul balcone.
Una poltrona per sé.
Nemmeno Rosa l'aveva alla sua età.
Rosa che non aveva tregua,
ed era in movimento dalle sei
e adesso ha tanto tempo
per raccontare la sua vita a lei,
che viene da lontano,
burbera nella voce e nello sguardo
ma dolce nella mano
quando prende la sua dal bracciolo
e le dice parlami, racconta.
Rosa come un bocciolo
della nuova stagione:
- Questa poltrona mia, la mia prigione,
fu un'isola felice per lo sposo.
Prendeva tutto al suo ritorno...
pipa, giornale e il pranzo pronto,
bimbi silenzio, al re... sacro riposo.
Adesso è solo mia, per farne cosa? -
Non ha in quella casa una poltrona.
Pensa che sia il destino d'esser donna.
Pensa che, come Rosa, mai l'avrà.
Sulla sedia impagliata ascolta,
qualche parola muore,
qualche parola vibra e se ne va.


Sara Ferraglia






martedì 1 febbraio 2022

Tutto su di loro

 


Tutto su di loro
Potessi risanare la ferita
di non sapere tutto su di loro
prima che la memoria sia smarrita
Non so cosa darei per dipanare
i nodi nel reticolo del tempo,
far sciogliere ricordi ormai induriti
pesanti come blocchi di cemento
e ripetuti come in un rosario,
duri e rappresi nel pensiero al lutto
tanto che ormai è tardi per un diario
M'accontento di note su un'agenda,
pensieri di mia madre, sensazioni
Tremante e incerta la calligrafia
- Il tempo è bello. Questa vita mia
è troppo silenziosa e solitaria.
Neve in cortile. Oggi è fredda l'aria
Che brutta bestia questa pandemia.
Un altro giorno se n'è andato via -
Note sul tempo, poche variazioni.
E da mio padre ormai tanti silenzi
di chi fatica i nomi a ricordare
dei figli e delle cose familiari,
di chi confonde a volte notte e giorno,
il tempo dell'addio e del ritorno
È troppo tardi per farne tesoro?
Mi manca il non saper tutto di loro
Sara Ferraglia