martedì 19 marzo 2024

 

Mio padre che non c'è

E se tu fossi là che stai aspettando
che io ti chiami e dica -ciao papà-
come feci per anni, da bambina
e poi per sempre, fino a un anno fa?
Un tempo credo t'importasse poco
di auguri tutti uguali e stropicciati
sui fogli a righe oppure quadrettati
Poi, con l'età, a conti fatti e affanni
dovuti alla salute ed ai rimpianti,
forse aspettavi la telefonata
nel giorno della festa del papà
E poco fa una chiamata muta
mi ha parlato di te
Chiamata sconosciuta
Mio padre che non c'è

Sara Ferraglia

Opera di Sung Hwa Kim.

sabato 16 marzo 2024

Anita, 15 anni

 



Anita, 15 anni


Anita dagli occhi color del cielo
Anita cresce, nel corpo e nel cuore
Pensieri e sogni nascosti da un velo
che sale e scende secondo il suo umore
Passo per passo percorre il sentiero,
spesso coi jeans, a volte con la gonna
A volte inciampa col piede e il pensiero
e già lo sa che diventare donna
richiede tempo, pazienza ed impegno.
Nessuna principessa, nessun regno
Nessun regalo, che tutto è conquista
Fiero lo sguardo e più acuta la vista.

Sara Ferraglia


lunedì 11 marzo 2024

Lasciare

 


Lasciare

Lasciare, lasciar scorrere le cose
Scivolare sul tempo con lentezza
Seminare, dissodare dolcezza
Aspettare. Fioriranno le rose
Pianissimo. Avvicinarsi al fiore
come farebbe l'ape laboriosa,
o meglio, la farfalla silenziosa
Non toccare. Lasciarsi inebriare
Immergersi in questa primavera,
perdersi e perdere l'orientamento
Ascoltare i sussurri e il fermento
Come Gazania chiudersi di sera
Cedere al sonno che il sogno profuma,
Belle di notte danzano alla luna
Sara Ferraglia
La bimba nel giardino è di Jurga Sculpteur

venerdì 1 marzo 2024

Lo sguardo



Lo sguardo

Mai perderò lo sguardo

per i sepolti vivi,
per i precipitati
dai tetti, nei cortili
giù dalle impalcature
vittime designate
di appalti scellerati.
Mai perderò lo sguardo
per gli affogati in mare,
per chi è scampato al viaggio
per chi gli cura i piedi,
per quelli che non vedi,
per il loro coraggio.
Mai perderò lo sguardo
per chi non ha più niente,
la miseria che affama
chi ruba una scamorza
per sette euro in croce,
nuda disperazione
che anche l'onestà spegne
e lascia senza voce.
Mai perderò lo sguardo
per i manganellati,
ragazzi della scuola,
operai ai picchetti
di fabbriche svendute
e loro licenziati
con un messaggio crudo.
Così lunga è la notte,
anche l'alba è in ritardo.
Speranzoso il mio sguardo
vola oltre l'orrore,
in pindarico volo.
Senza fare rumore
si allontana dal suolo

Sara Ferraglia