lunedì 24 febbraio 2020

Non ci abbracciamo più


Non ci abbracciamo più?

E allora che facciamo,
non ci abbracciamo più?
Non ci diamo più la mano,
non ci darem del tu?
Due metri di distanza,
maschera medicale.
Proibiamo ogni danza,
niente più carnevale.
Questo dunque è il futuro,
il mondo che ci attende?
Isolati da un muro
che il singolo difende?
E riempire la borsa
e svuotare scaffali
in una folle corsa
di paure reali.
-Torna ai paesi tuoi!-
Ma abbiam provato adesso
che in un attimo puoi
divenire tu stesso
il nemico additato.
Tu stesso l'indesiderato.
Sara Ferraglia

martedì 18 febbraio 2020

Solo di genere umano.


( immagine da Mamafrica )

Solo di genere umano.

Amica, tu mi chiedi una poesia
che sia d'amore di genere umano, 
la rosa rossa che più rossa sia, 
linfa vitale che di mano in mano

offra parole a labbra rosse accese, 
parole antiche dal sapore forte
nel tempo calpestate o vilipese, 
a volte violentate ma mai morte. 

Potrei farti un elenco all'infinito
ma sai, nel dirle sembran meno belle
e dunque, amica mia, ora ti invito
a un grande abbraccio, pelle contro pelle. 

( Sara Ferraglia )


sabato 1 febbraio 2020

Goccia d'infinito




Goccia d'infinito.

Serve un'anima leggera e gentile
per diventare goccia d'infinito,
serve una mano diafana e sottile
che indica una stella con un dito.
Servono voli e ali di farfalle
per diventare goccia d'infinito,
servono braccia calde sulle spalle
intrecciate come morbido ordito.
Serve uno sguardo fondo come il mare
per diventare goccia d'infinito,
distanza indefinita da colmare
soltanto col pensiero, alleggerito.
Servono vele bianche e un dolce vento,
serve un respiro lungo come il tempo.
E serve il tuo sorriso, mai sbiadito
per diventare goccia d'infinito.

( Sara Ferraglia)