lunedì 30 dicembre 2019

ll trenta di dicembre, alle undici e un po'.


Il trenta di dicembre, alle undici e un po'.

Credo che l'anno nuovo sia già qui.
E proprio stamattina l'ho incontrato
sui marciapiedi freddi della mia città.

Era negli occhi grandi di un bambino
fissi a guardar sua madre
che cantava per lui nel passeggino.
La gente gli passava accanto
ma nulla lo distoglieva da quel canto.
Ho camminato a lungo dietro loro,
alla madre dalla voce straniera,
a quei due occhi di pagliuzze d'oro.
Il trenta di dicembre, alle undici e un po',
il nuovo anno, credetemi, qui c'era.
Se qualcun altro l'abbia visto non so.
Per tutti gli altri un problema non sarà,
di certo a mezzanotte arriverà.

Sara Ferraglia


venerdì 6 dicembre 2019

Le donne che conosco


Le donne che conosco.


Le donne che conosco
intrecciano parole
a trama trasparente
quando non c'è bisogno di spiegare
e san già tutto senza dire niente.
Le donne che conosco
impastano pensieri
di spezie profumati,
aromi, suoni ed erbe di sentieri
del mondo, nei capelli impigliati.
Le donne che conosco
annusano la rabbia
se l'aria si fa scura,
colorano di rosso corpi e labbra
e sfidano compatte la paura.
Le donne che conosco
ascoltano i silenzi
nel buio della notte,
accendono speranze e desideri
fra un tiro e l'altro di una sigaretta.

( Sara Ferraglia)

lunedì 2 dicembre 2019

Nessuna pianga sola d'ora in poi.


Nessuna pianga sola d'ora in poi.

Ho visto due ragazze danzare
su un tetto a Buenos Aires.
Gambe avvinghiate, nubi nei capelli
dimenticare tutto e poi volare
libere in cielo come son gli uccelli.

Volano a stormi i pianti delle donne,
nessuna pianga sola d'ora in poi.

E brucia il mondo sotto, sulla via.
Gambe spezzate e sangue nelle mani,
urla di madri, amiche mie, sorelle
unite tutte nello stesso pianto
quello di ieri e quello di domani
perché "La culpa no, no era mía,
ni dónde estaba, ni cómo vestía."

Volano a stormi i pianti delle donne,
nessuna pianga sola d'ora in poi.

( Sara Ferraglia)