sabato 26 marzo 2016

Viadellebelledonne riprende le pubblicazioni

Una bella sorpresa, il giorno del mio compleanno, è stata la mail di Antonella Pizzo, fondatrice e curatrice del blog letterario Viadellebelledonne, che annunciava la riapertura di questo amatissimo spazio.
Ben ritrovate tutte e buon lavoro, ciascuna con i propri tempi!

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Once upon a time o meglio c’era una volta una lumaca che si chiamava Lumaca e viveva in un paese che si chiamava Paese del Dente di Leone, insieme ad altre lumache che si chiamavano Lumache anch’esse. In questo paese tutte le lumachine, lente, appunto, come si conviene a delle vere lumache, conducevano senza alcuna identità una vita lenta e abitudinaria. Un giorno la lumachina comincia a porsi delle domande alquanto scomode, vuole sapere perché le lumache sono tutte così lente, perché si chiamano tutte lumache e a cosa serve la lentezza. Così si avventura fuori dal tranquillo prato e comincia un viaggio. Durante il viaggio fa la conoscenza della saggezza, rappresentata da un saggio gufo e della memoria, rappresentata da una vecchia tartaruga. La lumachina affronterà innumerevoli pericoli, conoscerà gli uomini che non camminano con le loro gambe ma si avvalgono per gli spostamenti di velocissimi mezzi che hanno ruote e fanali e che corrono su strade asfaltate che possono distruggere il pacifico Paese del Dente di Leone. La lumachina, così, torna sui suoi passi, capisce l’importanza della lentezza, salva le proprie compagne dai pericoli della tecnologia e si guadagna il desiderato nome di Ribelle. Arrivando alla conclusione che la lentezza fine a se stessa e l’abitudine non bastano a raggiungere la felicità, anzi al contrario, occorre che ciascuno di noi si realizzi in modo concreto immergendosi criticamente e attivamente nella realtà che ci circonda, anche a costo di pericoli e sacrifici. Per cui occorre essere curiosi, saggi, e senza mai dimenticare il passato. Questa è più o meno la trama della Favola di Luis Sepulveda “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” edito da Guanda un paio di anni fa.
Così ha dichiarato lo stesso Sepulveda “Io difendo il ritmo umano: il tempo preciso, né più né meno, che serve per fare le cose per bene. Per pensare, per riflettere, per non dimenticare chi siamo.” Per chi vuole approfondire il tema della lentezza:
– “Elogio della lentezza” di Lamberto Maffei edito da il Mulino dove si esorta l’uomo a condurre una vita non di corsa ma a soffermarci sulle piccole cose e dedicarci al pensiero lento e razionale che aumenta la creatività e l’immaginazione.
“In un mondo che corre vorticosamente, con logiche spesso incomprensibili, il problema della lentezza si affaccia alla mente con prepotenza come una meta del pensiero” dalla copertina;
– La lentezza di Milan Kundera edito da Adelphi
Ci siamo riposate abbastanza, sospendiamo la sospensione delle pubblicazioni e riprendiamo a pubblicare senza affanno e con i nostri tempi, speriamo tempi lenti.

mercoledì 16 marzo 2016

Giovedì 17 marzo, un’interessante esperienza “estetico-affettiva”.



Maria Rita Briselli, mia carissima amica dei tempi dell’adolescenza, ora bravissima insegnante presso l’Istituto Statale Comprensivo di Lesignano, mi ha invitata a parlare di poesia con alcuni ragazzi delle elementari e delle medie. Abbiamo scelto insieme alcune mie poesie e confido in un vivace scambio “estetico-affettivo”, per dirla con le sue parole. Per non essere fraintesa, data la barbarie culturale dei nostri giorni, preferisco precisare il concetto di “estetica”.
Estetica Dal gr. αἴσϑησις «sensazione», «percezione», «capacità di sentire», «sensibilità». Ciò che tale termine innanzitutto indica è quel particolare tipo di esperienza che ci capita di fare quando giudichiamo ‘bello’ qualcosa, per es., un’opera d’arte, ma anche un oggetto, un individuo, un paesaggio naturale. L’esperienza estetica, in questo caso, consiste proprio nel fatto che ‘qualcosa’ cattura la nostra attenzione, producendo in noi, in modo del tutto inspiegabile e imprevedibile, emozioni e stati d’animo molteplici. 
Ciò detto spero che, dopo questo pomeriggio insieme, delle mie poesie rimanga ai ragazzi un po’ di “pulviscolo di versi sul petto e sulle braccia”.


domenica 13 marzo 2016

Insonnia


Insonnia 

Stanotte non riesco a fermare i pensieri.
Ho il cuore che bussa con forza alla testa,
il sangue che corre su lunghi binari
dai piedi ai capelli da sinistra a destra.
La cena con gli amici
Il Maestro e Margherita
Le bimbe sulla neve
I giorni più felici
La lunga passeggiata
Dolore sordo a un piede
Migranti nelle tende
La Pasqua s’avvicina
L’ufficio che mi attende
Ricette di cucina
Il sonno non mi prende
L’estate ai monti o al mare
Capelli da tagliare…
Eppure il silenzio mi fa compagnia
insieme al respiro che dorme al mio fianco.
Ascolto la notte che scivola via
perdendo ogni ora quel nero suo incanto.
Poi l’alba mi coglie a fermare un frammento
di un sogno tardivo che vuole sbocciare.
Un cane che abbaia, guaisce…un lamento.
C’è un raggio di luce che chiede di entrare.

( Sara Ferraglia )