lunedì 25 marzo 2013

Pulviscolo di versi

Pulviscolo di versi

Filtrano smerigliati vetri antichi
pulviscolo di versi
Scaglie di luna, siepi d’infinito
di sepolcri ed altari
Indigeni sospiri messicani
e poi, dall’est, due sconosciute mani
e profumati  gelsomini indiani
e la fatica di salir le scale
quando d’autunno giunge la dolcezza
o se l’amore sposa la follia
“Strappami dal sospetto di esser nulla”
E’ la poesia del dubbio e del dolore
Un’intatta  bellezza
evade dalle pagine del libro,
s’invola verso l’Angioletto d’oro
sostando fra le trifore del Duomo
lo raggiunge, l’abbraccia
e gli lascia pulviscolo di versi
sul petto e sulle braccia.

( Sara Ferraglia )

Il 21 marzo,  insieme al gruppo di poesia “Amici di Giovanna They” di Parma, del quale faccio parte, abbiamo celebrato la Giornata Mondiale della Poesia in una sala inaspettatamente e piacevolmente affollata  di persone. Ognuno di noi ha scelto, in piena autonomia, di leggere i versi che preferiva. Si è dato vita così’ ad un caleidoscopio poetico che spaziava dalla luna e le siepi di Leopardi al milione di scale di Montale, da  un dolce ottobre di Cardarelli alla poesia indigena messicana. E ancora Spaziani, Merini, Tagore e Magda  Isanos, poco conosciuta poetessa rumena. E poi  il dolce ricordo di Silvia Marutti, una poetessa di Parma recentemente  e prematuramente scomparsa e i mille versi dedicati  da un giovane  sacerdote-poeta all’Angiol d’or, la statua di S.Raffaele, che protegge la città dalla cima del campanile del Duomo.

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