venerdì 29 aprile 2011

1° maggio : Non c'erano concerti





Portella della Ginestra - Renato Guttuso


Non c’erano concerti

Tornavano la sera all’imbrunire
dalla festa di piazza del paese
Bambini con labbra appiccicose
di zucchero filante e di risate
grasse e contagiose
La  madre, un po’ più seria,
pensando già al domani
al  bucato da fare e conti a fine mese
e mani e corpicini da lavare
Il padre col vestito della festa,
forse quello da sposo,
la giacca abbottonata a doppiopetto
e la camicia bianca orlata
al collo e ai polsi di sudore,
portava sulla spalla la bandiera
rossa, con cura arrotolata
e appoggiata sul cuore.

( Sara Ferraglia)

venerdì 8 aprile 2011

Il calzolaio


 Il calzolaio

Era un semplice calzolaio di paese
ma riparava scarpe col tocco dell'artista.
Narrava storie al cliente in attesa
sulla soglia della vecchia bottega.
A seconda della stagione e del mese
saliva alle narici l’odor del cuoio,
di resina d’abete e cera d’api
che si mischiavano al profumo dei lillà
dall’orto accanto o delle rose.
Lui, la schiena curva sulla sedia di paglia,
diafano e sottile come la sua storia :
“… di prigionia per poco non ci muoio...”
Poi prese a lavorar solo d’estate
quasi per passatempo e per vedere gente
ma intanto lentamente
 gli si annebbiò la vista.
Immergendo la mano nella secchia,
fresca dell’acqua di sorgente
rinverdiva la fronte e la memoria.
L’ultimo autunno chiuse la bottega,
poche cose in valigia e se ne andò a Milano
per invecchiare almeno in compagnia
dei canti dei bambini e i trallallà
dei nonni ai giardinetti e passeggiate
con in mano un gelato che si squaglia.
A primavera lo trovò la strega,
colei che prima o poi si porta tutti via,
affacciato a odorare l’orizzonte
dalla finestra a sud, al nono piano
cercando nello smog l'odor di cuoio.
"...di nostalgia per poco non ci muoio..." 

( in ricordo di Enzo, maestro calzolaio )

( Sara Ferraglia )

Premio "Cittadellapoesia" - Edizione 2011
Segnalazione speciale nella Sezione Tema libero con la seguente motivazione :

"Un tocco di romantica
semplicità che stride e cerca di insinuarsi in un mondo cinico e tecnocratico.
Una figura lieve e antica come la poesia stessa"