giovedì 23 dicembre 2010

Regalo di Natale


Gentile Sara,
ringraziando per averci inviato una sua poesia, la informiamo che è stata scelta per essere pubblicata sulla nostra ultima newsletter e sulla nostra Home page.

Un saluto cordiale,

Dott.ssa Eloise Lonobile
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LETTERATOUR - Un tour nel mondo della letteratura


Tu ed io,sorelle


Siamo mai state, cogli occhi persi,
solo a guardar le stelle?
Cresciute all’ombra d’alberi diversi
Tu ed io, sorelle.

Il vento di carezze avaro
Ci ha sferzato la pelle
Nemico il tempo, a volte amaro
Tu ed io, sorelle.

Ci siamo mai abbracciate forte
Per entrar nella pelle?
L’una nell’altra radici contorte
Tu ed io, sorelle

Gli stessi segni tracciano il volto
Le nostre voci, solo quelle
Parlano a due anime in ascolto
Tu ed io, sorelle.

lunedì 20 dicembre 2010

Il Natale in ritardo




Il Natale in ritardo 

Non è ancora arrivato il Natale.
Fuori sì, da più di un mese
nei negozi e nelle strade,
nelle vetrine ammiccanti
di ogni borgo e paese
si spreca ovunque l’iconografia
ma dentro non lo sento
Solo una settimana manca...
E’ giusta anche la scenografìa,
una spruzzata di neve bianca
accompagnata da un gelido vento
Pensavo che forse è riservato
al cattolico osservante
a chi è capace di pregare,
al fedele praticante
che non sono, per questo non lo sento
Forse lo vive intensamente
chi  ha scritto la lista dei regali
per l’amico o il parente,
per ingraziarsi il capo,
per un favore ricevuto da un potente.
Non ho in tasca la lista,
per questo non lo sento?
D’improvviso un pensiero:
una mancanza
una sedia svuotata,
o l’ improvvisa assenza
di una persona cara o ammalata.
Poi le piccole mani e lo sguardo
e la tenera bocca affamata
ed il morbido corpo indifeso,
l’innocente sorriso
che sa accenderti il cuore
come il gioco di luci
all’albero appeso
Credo ancora all’amore
se negli occhi ti guardo
e quest'anno il Natale
 era solo in ritardo.

( Sara Ferraglia )

giovedì 16 dicembre 2010

Mio bene



                                                                       Mio bene

Il tuo profumo, amore mio,
di cosa sa il tuo profumo?
Sa di nuovo germoglio
Odora di speranza
Amore mio, nessuno
- forse tranne Dio -
mai potrà imitarne la fragranza
e chiuderla in bottiglia
Il tuo profumo, amore mio
che meraviglia!
E la tua pelle, amore mio,
che l’acqua ha generato
liscia più di una pesca,
pura come alla sorgente
trasparente e fresca
la tua pelle di neonato!
Ed il tuo sguardo, mio bene
che sta scoprendo  il mondo
e si fissa nel mio,
per conoscerlo insieme
Il primo tentativo di parola
che quasi ti stupisce
mentre assorta ascolti la mia
Quando l’anima vola
come posso voltarmi,
lasciarti e andare via?

( Sara Ferraglia )

venerdì 3 dicembre 2010

Come sarò da vecchia



Come sarò da vecchia

A volte mi domando
come sarò da vecchia
e mi rispondo anche,
negandomi a me stessa
La donna che si specchia
nel prossimo futuro
avrà le ossa stanche
le mani meno bianche
lo sguardo un po’più duro
Comprerò latte e pane
la mattina alle sette
per non fare la fila
evitando ogni ressa
Non avrò certo un cane,
quelli da compagnia
ma una gatta sicuro
silenziosa e discreta
Dentro a qualche sacchetto
la mia vita segreta
fra vestiti dismessi,
qualche ciondolo d’oro
tutto sotto al mio letto
Avrò ancora un amore
qui seduto al mio fianco
forte nel sopportare
tuoni e lampi d’umore?
…e quando si domanda
come sarà, da vecchia,
il tempo che le resta
a volte non risponde
la donna che si specchia.

( Sara Ferraglia )




giovedì 25 novembre 2010

25 novembre - Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne


"Por una cabeza"

Mi troveranno l’8 marzo, all’alba
La pioggia generosa della notte
avrà lavato via le foglie e il fango
Così almeno diranno : è una ragazza
Suonavano del jazz a pochi passi
- Kind of blue - ( forse ) e lui mi offrì da bere
S’inebriò della mia voglia scialba,
s’innamorò delle mie calze rotte
La musica cambiò, l'aria di un tango
Sangue e calore - Por una cabeza -
L'ultima nota, l’ultimo bicchiere.
( Sara Ferraglia)

venerdì 19 novembre 2010

Sulle vite degli altri


Sulle vite degli altri

Le Vite degli altri all’imbrunire
come cinema muto
dalle finestre accese
si offrono impudiche.
Le Vite degli altri dietro tende
di lino inamidate
o di pizzo scadente
oppure improvvisate.
Vite rubate
per invidia o per consolazione.
Le Vite degli altri ritagliate,
sparse sui marciapiedi,
nascoste nelle tasche,
rimontate a piacere
con scadente doppiaggio.
Nelle sere nebbiose le Vite
vestono veli neri.
Lungo i viali autunnali
si negano al passaggio
degli sguardi curiosi.
S’arrestano sulle soglie
dei freddi davanzali.


( Sara Ferraglia)


Puoi leggera la poesia anche su Viadellebelledonne: http://viadellebelledonne.wordpress.com/2011/01/19/le-vite-degli-altri/

giovedì 4 novembre 2010

Ricordati di noi


Ricordati di noi

Ricordati di noi che abbiam vissuto
amato e riso e pianto
e calpestato suoli e arato campi
e in casa abbiamo partorito figli
Ricordati del nostro urlare muto
che diveniva immaginario canto
dinnanzi alle vallate e a spazi ampi
o al conturbante profumo dei tigli
Tu che passi soltanto
tu che distrattamente leggi nomi
scolpiti sulla pietra fredda e grigia
nomi che mai metteresti a tua figlia
come Cleonice, Aurelia o Luigia,
ricordati di noi che firmavamo
con tremolanti croci
pesanti per la mente e per il cuore
Noi silenziose voci
nell'opprimente famiglia del padre,
un pugno in tasca e un altro sul costato,
rubavamo i pensieri come ladre
Tu che sorridi e ci regali un fiore
ricorda che per te abbiam lottato
( Sara Ferraglia )


Puoi leggere la poesia anche su Viadellebelledonne : http://viadellebelledonne.wordpress.com/2010/11/14/ricordati-di-noi-sara-ferraglia/

martedì 26 ottobre 2010



Mantieni alto il volo del tuo cuore

Mantieni alto il volo del tuo cuore
come se fossi un’aquila reale
Lo sai che da lassù tutto è diverso,
immensamente grande
ed ampia è la visuale
Come ora , ad esempio,
che l’autunno si espande
dall’alto tu vedresti
un quadro di Van Gogh
non solo foglie morte
calpestate nel viale
da mille suole e più.
Mantieni alto il volo del tuo cuore
come se fossi un falco pellegrino
Scendi in picchiata solo se hai bisogno
del cibo per le mente
o per sfamar la prole
poi torna alle tue cime
Che mai ti renda servo,
con maschera di cuoio
lusinghe e laccio al piede, un falconiere.


( Sara Ferraglia )

martedì 5 ottobre 2010

Claudia è nata alle 21.45



(foto di Anne Geddes )

Claudia

Da oggi Madre Terra
avrai una figlia in più
e uno sguardo innocente
a interrogare il cielo
Madre, avvolgi lei
nel tuo manto screziato
dei colori d’autunno
lei che è fiato leggero,
memoria senza nomi,
pensiero appena nato
Si chiama Claudia,
guardala Madre Terra da vicino
Se vuoi, toccala piano
e lei ti stringerà le dita
Trattieni a forza il vento
dell’inverno imminente
e lascia srotolare lentamente,
nell’ultimo tepore settembrino,
il piccolo gomitolo di vita
( Sara Ferraglia )


giovedì 23 settembre 2010

Il dono dell'Imperatore


Il dono dell’Imperatore


S’inebriò il Nano Imperatore
dello spettacolare sfoggio di potere
quando fu accolto in tende d’oro
e palmizi d’argento.
Gli regalò una mosca il Dittatore
viva, dentro una teca di cristallo,
distrattamente estratta da una tasca
poi nel deserto ritornò a cavallo
le bianche vesti al vento.
Il popolino dell’Imperatore,
sopìto da vent’anni e avvezzo al tanfo,
s’adeguò compiaciuto all’ordinanza:
- che non si uccida più nessuna mosca! -
urlò sua Altezza ( ma si fa per dire)
- si produca per loro in abbondanza
cibo e sostentamento
chè la nobile specie mai si perda!-
Il popolino dell’Imperatore
fu sommerso ben presto dalla…


venerdì 17 settembre 2010

Lo zigote


Lo zigote

E’ trasparente la vita all’inizio

Vagano gameti solitari nello spazio

Apparente entropìa, poi un guizzo

L’unione si materializza

fra pareti già pronte ad abbracciare

il piccolo zigote, l’aggiogato

- questo è il suo nome greco-

che diverrà capelli, gote e fiato

e labbra supplicanti ed affamate.

Da quel momento in poi

anche per lui che è appena nato

sarà un continuo galleggiare

nell’entropìa dell’ordine universale.

( Sara Ferraglia )

giovedì 9 settembre 2010

La ballata dei pensieri tristi

La ballata dei pensieri tristi

E’ l’odore d’autunno imminente
che settembre accompagna.
E’ l’incuria del grigio balcone
dove vive un anziano.
E’ l’accidia travestita da noia
che nell’aria ristagna.
E’ la ragazza di quindici anni
muta col il suo iPod
e lì accanto sua madre
con i suoi stessi panni.
E’ la foto che noti crepata
per la prima volta,
l’impetuoso affiorare
di altri giorni vissuti,
quella posa raccolta
di quando l’hai scattata.
E’la polvere senza memoria
che giunge da lontano
nelle stanze dei figli cresciuti
e scrive la sua storia.

( Sara Ferraglia )

mercoledì 1 settembre 2010

Giro di boa

Giro di boa

Ricordi? Guardavamo la quercia

Sulla collina antica vedetta

Per noi moderno radar protettore

Poi quanta vita è scivolata via !

Appena il tempo di una sigaretta

Il tempo di far crescere un amore

Insieme ormai raggiunta ed aggirata ,

la boa che segna il viaggio di ritorno

dietro le spalle si dissolve e affonda

Stili diversi, varia la nuotata

Corte bracciate come corto è un giorno

Lungo respiro quando forte è l’onda.

( Sara Ferraglia )

domenica 29 agosto 2010

Premio "Invito alla Poesia" - III Edizione

Ripropongo qui la poesia "Cuore"

Menzione speciale della Giuria al Premio "Invito alla poesia" - Trieste - agosto 2010 con la seguente motivazione :

Per la spontaneità con cui si vuole riprendere ad usare la parola “cuore”, con la sua eterna connotazione, con i suoi sentimenti, il cuore che diventa in questa poesia un ‘motore a se stante’ , eppure che molto umanamente vive e addirittura fugge per paura di soffrire… eterna poesia dell’anima delle emozioni


CUORE

Rallenta cuore mio e mio motore,

riprenditi il tuo ritmo,

libero dagli artigli della fretta

Mettiti a nudo e pienamente esposto

alle delizie o ai pugni del dolore,

Rallenta cuore mio, fammi parlare

recupera il tuo spazio ed il tuo posto.

Da qualche tempo mi cammini avanti,

confuso fra le gambe della gente,

dai suoni e dai rumori ossessionanti,

nel frastuono di questo folle tempo.

Tu fuggi e mi rispondi “Mi difendo”

Ti chiamerò con il tuo nome antico,

censurato nei versi dei poeti

per timore della banalità,

dimenticato anche dagli amanti

nel nome di una finta libertà

Ricordi? Un tempo tu mi eri amico

Fermati cuore mio, che ti riprendo.

mercoledì 25 agosto 2010

Il palinsesto




Il palinsesto

Non passo mai di lì
senza alzare lo sguardo
come facevo allora
Fermavo la mia cinquecento
nel cortile e la chiamavo
Un piede sul cemento
uno nell’auto per la fretta
- a vent’anni ero sempre in ritardo -
Bastava un suo sorriso da lassù,
dal sottotetto
Dai, sali un momento
Ma avevo solo il tempo
di un bacio con la mano
e andavo via
Oggi
si sta formando il palinsesto
della mia vita a strati.
Domani sarò io la figurina stanca
alla finestra del sottotetto,
in controluce.
( Sara Ferraglia )

sabato 14 agosto 2010

I bambini di carta


I bambini di carta

Sono bambini di carta
Scorrono lentamente
fra carcasse di fango
galleggiando leggeri
trasportati dalla corrente
Spesso sono bambini neri
Bambini di carta
più volte ripiegati
come a farne un cappello
o una barchetta
Sagome ritagliate
con violenza guerriera
su carte insanguinate
Inermi soldati
rispondono all’appello
di forbici che li han creati
Sono bambini di carta
Negli occhi hanno parole
Scritte ad inchiostro trasparente
ed in bocca silenzi
Sono così leggeri a volte
da volar via
anche se non c’è vento


( Sara Ferraglia )




Puoi leggere la poesia anche su Viadellebelledonne :http://viadellebelledonne.wordpress.com/2010/09/03/i-bambini-di-carta/



martedì 10 agosto 2010

10 agosto - Notte di San Lorenzo

Stelline 

Siamo stelline piovute dal cielo 
La calda notte del dieci d’agosto 
Siamo rimaste appese ad un velo
 Quando a un richiamo abbiamo risposto
 Avremo fiabe per addormentare
E nenie dolci e rassicuranti 
Saremo luci sul sonno a vegliare
 Stelle cadenti ma ancor più brillanti
 Dondoleremo su questa tua culla 
Ad ogni piccolo tuo movimento
Ciò che eravamo non conta più nulla
 Ciò che saremo racconterà il vento.

( Sara Ferraglia )

martedì 20 luglio 2010

Inno alla vita

Inno alla vita

Lei nascerà.

Andate via poeti delle nebbie,

anime della notte e del dolore

Tacete , oscure voci lamentose

Lei nascerà e allora sì

che canteranno il mare e i lidi

con la più fine sabbia

con la più dolce brezza,

e poi ancora mille ed altre voci …

le cinciallegre dentro i loro nidi,

il cielo settembrino e le sue stelle,

il gatto che per lei farà le fusa,

la ninna nanna come una carezza.

E allora sì

che anche il maestrale

le narrerà di fate, angeli e gnomi

nel sopore invernale.

E voi, poeti tristi, che farete?

Ammirerete in silenzio la bellezza.

( Sara Ferraglia )

martedì 6 luglio 2010

Matrioske


Matrioske

Carne della tua carne

Lei. E tu, ancora prima,

Anima della mia.

Un tenace germoglio

Diventerà radice

In eterna alchimia

Amore nato per crearne.

( Sara Ferraglia )

domenica 27 giugno 2010

Terre di mezzo


Terre di mezzo

Siamo spiriti sospesi
nelle terre di mezzo
Non più carne,
aria non ancora
Siamo ricordi appesi
ai chiodi della mente
Qualcuno, fune sfilacciata
resistente allo strappo,
si aggroviglia caparbio
alla vita, insistentemente
Altri, polvere di parola,
sostano sugli oggetti cari
Brevemente,
nell’attesa del cencio
che li spazza via.
Lasciateci così.
Senza umida terra
né sigillo in cemento.
Sospesi, liberi nel tempo.
( Sara Ferraglia )


martedì 22 giugno 2010

Fado

Fado

- Ho nelle ossa un umido dolore

Marcela mia, dolor che sa di muffa

nero come la pece e la mia veste

La notte puoi sentirne lo stridore

Dicono che sia il mare che si azzuffa

con la volta celeste

è il mio dolore, invece.

- Non fa rumore il male, è sordo e muto

Amalia, amica mia, se non lo fosse

sarebbe un urlo immenso l’universo!

E tu, per tutto il tempo che hai vissuto

non hai capito ancora le sue mosse,

che dargli troppo ascolto è tempo perso.

Il tuo dolore è tuo,

nessun altro lo sente.

( Sara Ferraglia )

giovedì 3 giugno 2010

Le poesie appartengono ai bambini


Le poesie appartengono ai bambini


Le poesie appartengono ai bambini

Le plasmano fra le dita grassocce

come mollica di pane bagnato

Loro la poesia

la lasciano sui vetri come impronta

ed appiccicano alle cose i nomi

secondo fantasia

Nel sonno nasce un nuovo creato

ove le gocce non son gocce

ma diamanti

e le lacrime son stelle trasparenti,

ove la musica è una dolce conta

Una matita, due mele e tre gnomi

bastano, avanzano e fanno poesia

( Sara Ferraglia )

lunedì 24 maggio 2010

Poesia gastronomica

I poeti hanno sempre tenuto un misterioso silenzio sul soggetto “formaggio”

(Gilbert Keith Chesterton )

Invece c’è chi ha messo in poesia

la ricetta del dado vegetale

ma senza glutammato e conservanti

Altro che cantilena! Altro che litanìa!

Non so se la ricetta è originale

Spero per lei che abbia infilato i guanti

per non aver l’odore di cipolla

nelle mani per anni

Di certo so che ha avuto del coraggio

nel “rimeggiare” con le verdurine

ma mai come ne avrà il poeta

che scriverà con grazia e gusto fine

le lodi puzzolenti del formaggio!

( Sara Ferraglia)

lunedì 17 maggio 2010

Nonostante tutto


Nonostante tutto

Mi manchi nell’onda elegante

dei pioppi alla brezza di maggio.

Mi manchi nelle nuvole bianche

tue compagne di viaggio,

schiacciate contro le montagne

al tuo passaggio.

Due giorni appena

e le ciliegie son mature,

nonostante tutto.

Mi manchi mentre esplode l’estate

e all‘improvviso tutto è frutto.

giovedì 13 maggio 2010

le labbra rosso fuoco


Le labbra rosso fuoco
Le labbra rosso fuoco
Come prima
quando lui era assente,
sconosciuto e lontano
dal mio corpo indifeso.
Lui, costante e invadente
con un colpo di mano
d’improvviso mi priva
del colore e del peso.
Lui mi vuole leggera
rattristita e silente
glabra dea del dolore.
Io, davanti allo specchio
che non cedo al suo gioco
Come prima
Mi dipingo le labbra
Rosso ardente di fuoco.
( Sara Ferraglia )

domenica 9 maggio 2010

Gradara, 8 maggio 2010

Promessa

“Innerveremo i nostri giorni 
 come le prime foglie a primavera 
 Alligneremo radici come l’ulivo,
 venuto da lontano, 
che crescerà in giardino. 
 Saremo forti insieme e protettivi 
come i sassi bianchi intorno a lui disposti a cerchio, 
 senza inizio né fine. 
 Noi due saremo tegole l’una all’altra addossate,
 argille impermeabili alle intemperie del tempo.”

(Sara Ferraglia)

martedì 20 aprile 2010

Canzone gioiosa della sposa



( immagine da : http://www.poesiesposa.it/ - Piacenza )

Canzone gioiosa della sposa

Sposa di fuoco, di aria e di terra
Sposa di pace, sposa di guerra
Sposa di giunco, forte e sottile
Sposa bagnata dall’acqua d’aprile.

Fragile sposa nel cielo in tempesta
Sposa di roccia, sposa di testa
Sposa moderna, sposa all’antica
Sposa leggera, sposa agguerrita.

Morbida sposa in attesa d’un figlio
Sposa camelia, sposa di giglio
Spuma di mare, sposa dei venti
Sposa sorriso col bianco dei denti.

Calda la sposa nel sole d’agosto
Sposa di ferro, sposa al suo posto
Sposa d’argento, sposa di luna

Sposa che ama come nessuna

( Sara Ferraglia )

venerdì 2 aprile 2010

Poesia virtuale

Poesia virtuale

Resteranno sul web

fredde tracce di noi

Non l’odore di inchiostro

Né parole appuntate

sopra un lembo di carta

o su un vecchio quaderno

Nel cassetto ho chiavette

di parole salvate.

( Sara Ferraglia )

mercoledì 24 marzo 2010

Le ragazze nate in primavera

Le ragazze nate in primavera

Le ragazze nate in primavera

hanno nuvole in testa

e vento nei capelli

Le mani come nidi

da riempire di sogni

e di mari in tempesta

Le ragazze nate in primavera

ostinate guerriere

ispirate da Marte

hanno frecce di sole

e faretre di luna

sulle spalle leggere.

Le ragazze nate in primavera

non invecchiano mai

e si vestono a festa,

con mazzetti di viole

fra ingrigiti capelli

per il tempo che resta.

( Sara Ferraglia)

venerdì 12 marzo 2010

Qualcuno se n'è andato

Qualcuno se n’è andato


Qualcuno se n’è andato.

In silenzio s’è spento

leggero come neve

caduta in abbondanza

nella notte.

Spazio condominiale.

Nel bianco abbacinante

aspetta sul sentiero

davanti ad un cancello

un carro funebre nero.

Assurdo e surreale:

abitiamo a due passi,

ci divide un prato

Eppure non lo so chi se n’è andato.

(10 marzo 2010 )
Sara Ferraglia

lunedì 1 marzo 2010

Rincorrendo il mio cuore

C u o r e

Rallenta cuore mio e mio motore,

riprenditi il tuo ritmo,

libero dagli artigli della fretta

Mettiti a nudo e pienamente esposto

alle delizie o ai pugni del dolore.

Rallenta cuore mio, fammi parlare

recupera il tuo spazio ed il tuo posto.

Da qualche tempo mi cammini avanti,

confuso fra le gambe della gente,

dai suoni e dai rumori ossessionanti,

nel frastuono di questo folle tempo.

Tu fuggi e mi rispondi “Mi difendo”

Aspetta...

Ti chiamerò con il tuo nome antico,

censurato nei versi dei poeti

per timore della banalità,

dimenticato anche dagli amanti

nel nome di una finta libertà

Ricordi? Un tempo tu mi eri amico

Fermati cuore mio, che ti riprendo.

( Sara Ferraglia )