mercoledì 2 dicembre 2009

Medusa


Medusa  

     Loro parlano, parlano

 Un ingorgo di elettromagneti 

di segnali che picchiano in testa

 sibilanti serpenti a sonagli

 attorcigliati nei capelli 

di smarrita Medusa

Filtra il sole a spiragli 

lungo il viale di abeti 

Guardatemi negli occhi ! 

E forse diverrete pietra 

Tacciono improvvisamente 

Tacciono su quest’autobus 

e scompare la gente.

 Dai camini e dai tetti, 

passando dai finestrini, 

tornano i miei pensieri 

come tanti uccellini 

Un monastero antico, 

( oggi carne o minestra?) 

i silenzi del bosco, 

( ho i letti da rifare !) 

una goccia di pioggia 

( stasera dormo presto !) 

sulla foglia del fico.

( Sara Ferraglia )

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