martedì 22 dicembre 2009

Il Presepe nel deserto

Il Presepe nel deserto

Non c’era neve di cotone a fiocchi

né prato verde dall’odor di muschio

nessuna grotta ove riparare

Soltanto un sole che accecava gli occhi

quando Lei partorì quel figlio, maschio

sul confine orientale del Sahara

Non giunsero pastori ad adorare

cherubini dai riccioli biondi

nessuna processione di Re Magi

Le dune e una colonna militare

di quel Presepe furono gli sfondi

Lei, confuse miraggi con presagi

- L’hanno trovato nella sabbia, sano

fra corpi devastati dalle mine -

breve notizia di un telegiornale

per un bambino che è nato, lontano

e la coscienza s’inventa un confine

Così si dorme e si attende il Natale

Menzione speciale Concorso letterario "Il Presepe" - 2009 - Pesche ( Is )

( http://www.meltingpot.org/articolo6058.html )

giovedì 17 dicembre 2009

Gli alberi di Natale

??

Ricordi?

Ogni Natale facevamo a gara,

lungo il tragitto,a chi più alberi contava

illuminati a festa. Eccone uno laggiù!

Io ne ho contati dieci - Ed io uno di più!

Tu, piccole mani, faccia schiacciata contro il finestrino,

applaudivi te stessa. Intonavo per te il pianto dello sconfitto

esageratamente affranto,

solo per il piacere

di una tua risata.

domenica 13 dicembre 2009

Analfabeta emozionale

Poesia selezionata per la stampa nell'antologia "Bunker" - Edizioni Tapirulan - 2009

Analfabeta emozionale

Sono un analfabeta emozionale

uno dei tanti

Chiedimi cosa provo

ed io... metto una croce

Ogni mio giorno al precedente uguale

Infilo istanti

come perline e provo

a volte a cambiar voce,

l’intonazione almeno

Sono un analfabeta emozionale

un bravo attore

che indossa sentimenti

al cambio di stagione,

ed ha una collezione personale

di maschere d’autore

per affrontar gli eventi,

pronto in ogni occasione

a non esser me stesso

( Sara Ferraglia )

Eppure sono convinta che la poesia abbia anche questa funzione di "alfabetizzare" i cuori, in un contesto in apparenza sempre più vuoto di sentimenti e di emozioni.

venerdì 11 dicembre 2009

Così la notte



Così la notte era

Era una strada di borotalco
Abbacinante
Saliva, tutta curve sotto il sole
Monte Testone la località
Erano quattro case ed un fienile,
due vipere seccate appese a un ramo
Al pozzo andavamo verso sera
Io saltellando, lei con il bastone
e con i secchi d’acqua fresca appesi
Passava strombazzando la corriera
Blu
Fiat 410 o una Viberti
Poi fino all’alba più nessun rumore,
solo qualche muggito dalle stalle
Qualche sospiro, forse, dentro ai letti
fra ruvide lenzuola in canapone
Sbiancate
da bucati di cenere e sapone
E fino all’alba più nessuna luce
Le lucciole, d’estate solo quelle
La luna piena, allora ancor più piena
S’era sereno, certo anche le stelle
Nera
Così la notte era.


( Sara Ferraglia )


mercoledì 2 dicembre 2009

Medusa


Medusa  

     Loro parlano, parlano

 Un ingorgo di elettromagneti 

di segnali che picchiano in testa

 sibilanti serpenti a sonagli

 attorcigliati nei capelli 

di smarrita Medusa

Filtra il sole a spiragli 

lungo il viale di abeti 

Guardatemi negli occhi ! 

E forse diverrete pietra 

Tacciono improvvisamente 

Tacciono su quest’autobus 

e scompare la gente.

 Dai camini e dai tetti, 

passando dai finestrini, 

tornano i miei pensieri 

come tanti uccellini 

Un monastero antico, 

( oggi carne o minestra?) 

i silenzi del bosco, 

( ho i letti da rifare !) 

una goccia di pioggia 

( stasera dormo presto !) 

sulla foglia del fico.

( Sara Ferraglia )