domenica 1 novembre 2009

Legge 180

 In ricordo di Alda Merini

Legge 180

Siediti accanto a me che non ti mangio
 Leggo il tuo sguardo muto di paura
 Non son pericolosa sai? 
Non parlo 
L’udito mi difetta ma mi arrangio
 Se ti sorrido… fai la faccia scura 
I denti miei? Li ha divorati un tarlo
 Fui di me stessa un tempo prigioniera 
Dei miei fantasmi e delle ragnatele 
Di fredde scosse e ruvide lenzuola 
Abitante di un corpo ma straniera 
Percorrevo più vite parallele 
Implorando un silenzio che consola 
 L’unico posto vuoto mi sta accanto 
Siediti sconosciuta amica mia 
Perdona questo odor di naftalina 
Sto chiusa spesso in casa ma ogni tanto 
Trascino i passi miei lungo la via 
E giungo a questo luogo, la panchina

( Sara Ferraglia )

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