martedì 28 luglio 2009

...come

...come

Come bucato steso al sole e all’aria

Come terra che libera respira

Senza il mortale abbraccio del cemento

Come nube spumosa e solitaria

Come lo sguardo che l’immenso ammira

Come pensiero in fuga con il vento

Così mi sento

Come le fragole del sottobosco

Come i lamponi al sole maturi

Come i mirtilli all’ombra del faggio

Come fragranze che bene conosco

Come i ricordi degli aromi puri

Mentre mi scalda quest’ultimo raggio

( Sara Ferraglia )

domenica 19 luglio 2009

Le falene

Le falene

Al chiaror della luna le falene

escono dalle finestre aperte o rotte

della vecchia soffitta,

ove tutto è più oscuro,

a cercare la luce

svolazzano.

Ma al sorgere del sole le falene

sazie di folli voli nella notte

nella siepe più fitta

nelle crepe del muro

dove c’è poca luce

spariscono.

( Sara Ferraglia )

venerdì 10 luglio 2009

Una telefonata

Una telefonata

Mamma, non dirlo mai che mi disturbi

Credimi, il tempo mio non è prezioso

Semmai il tempo perso è il non sentirci

E non c’è nulla al mondo che mi turbi

più del nostro discorrer frettoloso,

al posto di un sereno raccontarci.

Mamma, sapessi quante volte penso

ai giorni andati e al tempo che ci resta

a ciò che ho taciuto o rimandato

alle parole dette senza senso

ai vuoti che mi riempiono la testa,

a qualcosa che ho perso o trascurato.

Cercami sempre e fallo quando vuoi

nel buio della notte se ti opprime,

nel silenzio di un’alba addormentata,

perché i giorni miei sono un po’ tuoi,

perché l’amore anche così si esprime.

E grazie per la tua telefonata.

( Sara Ferraglia )

martedì 7 luglio 2009

Un temporale estivo

Un temporale estivo

Cielo pesante sopra me, di piombo

cerco quel filo che mi dia la luce

ma s’ode solo, là del tuono un rombo

che un urlo disperato riproduce.

E sul mio viso goccia dopo goccia

il tempo passa inesorabilmente

Ed ora scroscia su di me la pioggia

mi lascio andare, fuggo con la mente.

Ritrovo fra le spighe una bambina

capelli lunghi e sorridente in volto

Verso qualcuno allunga la manina

ma non rivedo chi sta là in ascolto

Ritorno al cielo sopra me opprimente

asciugo il viso che la pioggia bagna

e quel ricordo, forse inesistente,

per tutto il temporale m’accompagna.

Poi si fa strada un sole bianco a stento

che mi riscalda dolcemente il cuore

ritrovo il fil di luce e già lo sento

che quell’angoscia lentamente muore.

( Sara Ferraglia )

mercoledì 1 luglio 2009

Riccione, Bagno 82

Riccione, Bagno 82

Non so se sono sordo

se mi tradisce il tempo

ma più non porta il vento

le grida dei gabbiani

Nemmeno altri suoni,

le voci del ricordo

d’ un valzer lento o un tango

di mani delicate

e abiti di seta

Come ogni sera torno

con passo lento e incerto

dalla mia passeggiata

al Bagno 82

Lungomare di gente

di veloce rumore

Non so se sono sordo

se mi tradisce il cuore

ma qui fra tante mani

mi mancano le tue

( Sara Ferraglia )