lunedì 25 febbraio 2008

Non canto alla luna

Non canto alla luna 

Stanotte una luna sfacciata e beffarda 
Si sporge dal cielo per farsi ammirare 
Si fa più vicina all’umano dolore 
Lo sfiora, sorride ma non la riguarda
 Le piace esser musa e far sospirare 
Chi alza lo sguardo al suo freddo chiarore. 
 O luna stregata tu no, non m’inganni 
Non canto nel coro d’amanti e poeti
 Tu pallida luna, tu luna d’argento 
Tu diva adorata nel corso degli anni 
Tu scrigno prezioso per mille segreti
 O luna, sei sola nel gran firmamento.
 Non levo lo sguardo, lo vedi? T’ignoro 
Non cedo ad effimeri slanci del cuore 
Accelero il passo, proseguo il cammino 
Ho altro da fare, pensieri e lavoro
 Frammenti affannosi di un giorno che muore
 Ritagli di tempo aspettando il mattino. 

  (Sara Ferraglia)

Poesia pubblicata da Viadellebelledonne sul Quaderno "La notte" scaricabile da
http://viadellebelledonne.files.wordpress.com/2008/02/la-notte.pdf

venerdì 15 febbraio 2008

Il Pianto di Calypso

Il pianto di Calypso

Sono le onde di Calypso il pianto 
Respira il vento e sferza la scogliera
 Candide pietre immobili più in alto 
Si specchiano nel mare blu cobalto 
La città vuota attende nella sera 
D’antichi cavalieri il passo e il canto. 
 Giganti austeri nel silenzio immoti 
Difendono da secoli la traccia
 Dell’uomo prima della sua parola 
Quando la luna illuminava sola 
Rocce selvagge con la triste faccia 
E mondi nuovi ancora erano ignoti
 Sciaborda l’onda e scopre la collana 
Di quella ninfa che morì d’amore 
Coralli rossi incidono la roccia 
Là dove stilla ancora goccia a goccia 
Il sangue di chi vide nel dolore
 La vita che nel mare s’allontana.

(Sara Ferraglia) Viaggio a Gozo - Malta - Febbraio 2008

mercoledì 6 febbraio 2008

Una sera in toscana


Una sera in toscana

Polveroso il sentiero saliva

al casale dal sole baciato

La cicala insistente friniva

sull’ulivo dal tempo piegato

Diveniva la mente leggera

nel silenzio, sul far della sera

Terra rossa di fuoco sfumata

dalla mano d’antico pittore

Dolcemente sui colli adagiata

da una chiesa sonavan le ore

Solitario un cipresso ondeggiava

nella notte, che il vento cullava

Più vicine la torre e le mura,

maestose guardiane silenti,

avvolgevano d’ombra sicura

stretti borghi e giardini dormienti

Apparivan lontano, sul mare,

stelle ardenti e tremanti lampare

(Sara Ferraglia)

Poesia pubblicata nella plaquette "Toscana"- Piccola casa editrice Acquaviva

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domenica 3 febbraio 2008

Noi poeti



Noi poeti 

Noi poeti siamo tristi
 Rami d’una stirpe antica
 Spesso cupi e troppo seri
 Noi dell’intimo gli artisti 
Senza pena né fatica 
C‘insinuiamo nei pensieri. 
 Invadenti noi poeti 
Delle anime angosciate 
Ci spingiamo dentro i cuori 
A cercare i meno lieti 
E saggezza dispensiamo 
Poi cingendoci d’allori. 
 Noi poeti siamo strani 
Ci crediamo possessori 
Di straordinaria luce 
Ed invece siamo umani 
Servi ed umili cantori 
Della vita in controluce.

(Sara Ferraglia)

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venerdì 1 febbraio 2008

Lasciami sfiorare le tue rughe.

Lasciami sfiorare le tue rughe 

Lasciami sfiorare le tue rughe.
 Quella in mezzo alla fronte, 
solco profondo, per i dubbi e le paure
. Quelle agli angoli degli occhi, 
raggi sottili, per le gioie e i sorrisi.
 Quelle ai lati delle labbra,
 tracce perenni, per le cose non dette. 
Lasciami sfiorare le tue rughe 
Fedele specchio delle mie. 
 ( a mio padre e a mia madre )

Sara Ferraglia

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