domenica 2 dicembre 2007

Il Natale del 1960

Il Natale del 1960

C’era un angolo vuoto nella stanza.
 Piccolo spazio dei miei anni belli
 E il gelo ricamava con costanza 
Sui vetri freddi lunghi ritornelli 
 Nel catino di zinco lei lavava
 Usando cenere e solo la sua mano
 E quando in casa stanca rientrava 
Gliela stringevo e la scaldavo piano 
 A quel Natale mancava solo un giorno 
Ed i miei occhi ad aspettar magìa
 Guardavo nella stanza tutt’intorno
 Cercando l’albero con la fantasia 
 Poi lui entrò, bianco per la neve 
Con l’alberello piccolo così 
Ricordo ancora quel suo bacio lieve
 E l’angolino vuoto si riempì 
 Colmo di caramelle e mandarini 
Ma sfavillante come il sol d’agosto
 Non c’eran luci, fili e palloncini
 Ma solo tanto amore lì in quel posto 
 Angolo vuoto ora nella stanza 
Immenso spazio del ricordo vecchio 
Dove il gelo ricama con costanza
 Rughe sul volto fisso nello specchio

(Sara Ferraglia)

( Menzione speciale CONCORSO DI POESIA ONDA D'ARTE 2005 Ceriale- SV)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questa bellissima poesia che mi ricorda il Natale che non tornerà più, perché mia madre è in cielo...Così ho inserito questa poesia nel mio blog...e con grande emozione oggi scopro un commento della sua autrice a cui auguro buone feste. Anche un bel ricordo può rendere migliore il presente. Un abbraccio fraterno in Cristo.